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14 agosto 2021

Raoul Bova, compleanno d'amore

L'attore festeggia 50 anni con l'amore della compagna Rocío Muñoz Morales, delle loro figlie Luna e Alma, e dei suoi figli Alessandro Leon e Francesco

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Raoul Bova, compleanno d'amore

Raoul Bova il 14 agosto festeggia il suo 50esimo compleanno con l'amore della sua famiglia allargata, composta dalla compagna Rocío Muñoz Morales, 33 anni, dalle loro figlie Luna, 6 anni a dicembre, e Alma, 3 anni a novembre, e dai suoi due figli maggiori - Alessandro Leon, 21 anni e Francesco, 20, avuti con l'ex moglie Chiara Giordano. Raoul Bova, che sta trascorrendo l'estate in Puglia con la sua compagna e le loro figlie, di recente aveva documentato su Instagram un pomeriggio passato a fare insieme a loro le conserve di pomodori. "Oggi un lavoro di squadra per la tradizione. Grandi soddisfazioni e giornata indimenticabile", aveva scritto l'attore, aggiungendo un cuore, a corredo di alcune foto con la sua famiglia. Rocío Muñoz Morales, invece, condividendo altri scatti insieme alle figlie, impegnate nella raccolta dei pomodori, aveva scritto: "Chi mi conosce, lo sa; questo è il mio posto preferito, con la mia famiglia in mezzo alla natura".

Raoul Bova, compleanno d'amore

Rocío Muñoz Morales, in una recente intervista al Corriere della Sera, parlando del suo amore per Raoul Bova, aveva detto: "Raoul è l'uomo della mia vita. L'ho capito col tempo, e lo capisco tutti i giorni ancora adesso. Piano piano, abbiamo scoperto tante cose in comune: l'educazione simile, le famiglie simili. La sua anima somiglia alla mia. Io sono innamorata, ma anche molto fiera del mio uomo. Ho stima di lui e lui di me. L'amore si alimenta non dando mai nulla per scontato. Bisogna provare sempre a credere in una prospettiva. I grandi rapporti evolvono, ma l’importante è che i cuori siano in movimento. I sentimenti vanno nutriti, ma è come per l'amore verso i figli. Fai qualunque cosa e non ti pesa". "L'amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi", aveva scritto, invece, su Instagram lo scorso febbraio, in occasione della festa di San Valentino - a corredo di due scatti con il compagno, tra i quali la foto di un romantico bacio - citando le parole di Bill Parrish, interpretato da Antony Hopkins nel film cult Vi presento Joe Black. Fino a poco tempo fa Luna e Alma non avevano rapporti con i figli maggiori dell'attore, e Raoul Bova - che lo scorso ottobre aveva pubblicato il suo libro Le regole dell'acqua - Il nuoto e la vita, dedicato ai figli - ospite a Verissimo con la compagna, nella loro prima intervista televisiva di coppia, aveva raccontato a Silvia Toffanin: "Ho nuotato per tanti anni controcorrente, perché tutti si aspettavano da me un intervento più deciso, invece ho lasciato i miei figli liberi di decidere e vivere la propria interiorità e i loro sentimenti senza imposizioni. Pian piano hanno cominciato da soli a voler incontrare le loro sorelle e hanno iniziato a volersi bene". Raoul Bova, che ha avuto il primo figlio Alessandro a 29 anni, ospite a Verissimo lo scorso aprile, parlando della sua famiglia allargata e della paternità, aveva dichiarato: "Avevo voglia di avere una famiglia numerosa. Me lo sentivo dentro". E in un emozionante video aveva aggiunto: "Alessandro ha un mondo di una profondità incredibile, Francesco un'allegria incontenibile. Luna, invece, nei momenti in cui avevo tante incertezze e tanti dubbi, quando la guardavo è come se mi dicesse di ridere e non pensarci". In merito ai progetti di allargare la famiglia, l'attore aveva poi confessato: "Non metto limiti alla provvidenza", affermando anche di essere pronto a diventare nonno. Lo scorso gennaio, sempre a Verissimo, parlando dei suoi figli, aveva raccontato in un altro toccante filmato: "I miei figli hanno tutti una magia particolare. I primi due sono ormai grandi, con loro ho un rapporto di confronto, stanno affrontando una fase abbastanza delicata, perché stanno diventando adulti. Le più piccole stanno crescendo, e con loro cerco ovviamente di essere il più positivo possibile. Il sorridere per loro a volte mi faceva dimenticare le preoccupazioni". Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales a Verissimo avevano ripercorso la loro storia d'amore, raccontando la loro vita da genitori. "Le nostre figlie vanno d'accordissimo, hanno solo bisogno di attenzioni", aveva dichiarato Raoul Bova. "Si vogliono molto bene. Con loro ho una grande complicità", gli aveva fatto eco la compagna.

Raoul Bova è nato il 14 agosto del 1971 a Roma, da papà Giuseppe, di origini calabresi, scomparso a gennaio del 2018, e mamma Rosa, originaria di Acerra, morta a novembre del 2019, e ha due sorelle: Tiziana, che lo ha reso zio di Mattia, e Daniela, dalla quale ha avuto la nipote Beatrice. Lo scorso gennaio a Verissimo l'attore, ricordando i genitori, aveva detto: "C'è un prima e un dopo. È un colpo che ti porta al tappeto. Credo che sia importante per tutti rialzarsi e sentirsi più forti di prima. Noi avremo i nostri genitori sempre dentro di noi. Dobbiamo essere forti per loro". E del padre aveva detto: "Mio padre non credeva in chi perdeva tempo. Lui non mi permetteva di stare senza fare niente". L'attore aveva ricordato il padre a Verissimo anche nel 2018: "Mio papà viveva in campagna da solo, facendo l'orto. Per me era un pilastro; amava i suoi nipoti, Luna in particolare. So che lui mi vuole forte e sorridente. Con lui ho avuto pochi contrasti, sono stati più i consigli che mi ha dato. Gli confidavo tutte le cose più intime, le perplessità e le mie insicurezze". Raoul Bova a Verissimo nel 2020 aveva ricordato anche la madre: "È stato tutto improvviso. Era l'inizio del Covid, e mia mamma aveva già problemi polmonari. Poi è andata all'ospedale per un'ulcera allo stomaco. Potrebbe essere mancata a causa del Covid, ma nessuno lo sa, non si è capito molto bene. Prima dell'intervento è venuta a mancare, e non hanno mai specificato le cause della sua morte. Mi sono fatto tante domande ma queste non mi avrebbero riportato indietro mia madre. È stata molto dura, ho ceduto completamente, anche fisicamente; in quel periodo mi sono rotto anche una gamba. Poi le mie tre donne e i miei figli mi hanno portato a risollevarmi. Adesso sono molto più sereno". Rocío Muñoz Morales, parlando del suo amore per il compagno, e di come gli era stata accanto dopo la perdita dei genitori, a Verissimo aveva aggiunto: "Quando ami qualcuno, come io mi accorgo di amarlo, è sicuramente nei momenti difficili che te ne rendi conto; io volevo essere al suo fianco. Al di là del dovere, sentivo uno bisogno interiore di stargli vicino. Ho provato a supportarlo, spesso non sapevo come, mi sentivo sbagliata, perché a volte devi esserci e basta". L'attore da ragazzino aveva iniziato la sua carriera come nuotatore nella piscina romana dell'Aurelia Nuoto, proprio grazie al padre. A Verissimo lo scorso gennaio l'attore aveva raccontato: "Mio papà non solo mi ha portato in piscina ma era lui stesso un campione di lotta greco-romana, e poi si era appassionato al nuoto. La condivisione di questo sport ci ha portato a nuotare spesso insieme". Roual Bova, mentre frequentava l'Istituto Magistrale Jean-Jacques Rousseau, a 15 anni aveva vinto il campionato italiano giovanile nei 100 metri dorso. L'attore, che si era poi iscritto all'Isef, senza terminare gli studi, aveva abbandonato l'agonismo, salvo tornare ai campionati Italiani Master di Nuoto del 2010, nei quali aveva ottenuto il terzo tempo assoluto nei 100 metri stile libero della categoria M35. L'attore a Verissimo aveva parlato del suo desiderio di tornare a nuotare, confidato spesso al padre: "Con mio padre parlavo sempre del fatto di ritornare a nuotare. C'è una categoria quando cresci che si chiama categoria Master, e siccome avevo ripreso gli allenamenti di nuoto, avevo detto a mio padre che mi sarebbe piaciuto vincere un titolo, e lui mi aveva detto che sarebbe venuto a vedermi, ma questa cosa, purtroppo, è rimasta in sospeso". Raoul Bova aveva poi parlato a Silvia Toffanin di un documentario che l'avrebbe visto protagonista con Filippo Magnini e altri due ex nuotatori: "Vorrei fare una staffetta. Penso che mio padre sia ancora con me, e so che vedrà questa gara. Ho lanciato questa mia idea a Filippo Magnini, che da poco ha smesso di nuotare; lui l'ha accolta, e il giorno dopo mi hanno chiamato Massimiliano Rosolino ed Emiliano Brembilla, quindi il quartetto si è formato e miriamo molto in alto". "Quando mio padre è venuto a mancare ho iniziato a cercare di raccontare questa bella esperienza che ho vissuto con papà. E ne è uscita l'idea per un film", aveva aggiunto l'attore, che lo scorso giugno con Magnini, Rosolino, Brembilla e Manuel Bortuzzo è stato protagonista del docufilm di Canale 5 Ultima Gara, di cui ha firmato anche la regia con Marco Renda, che racconta la storia d'amicizia di cinque ex campioni di nuoto che, tra incertezze e paure, decidono di tornare a gareggiare, per superare sé stessi in un'incredibile impresa, alla ricerca di una rinascita che solo lo sport, con i suoi valori, può donare.

Raoul Bova lo scorso gennaio a Verissimo si era raccontato in un toccante filmato in cui aveva parlato del suo passato come nuotatore: "Il nuoto era la mia vita, la mia speranza, il mio futuro. Per me è stata molto importante l'esperienza dell'acqua. L'educazione nei confronti del tuo allenatore, dei compagni, il rispetto per l'avversario, mi hanno forgiato anche nel mio lavoro". E a proposito della sua infanzia aveva aggiunto: "La mia infanzia è stata molto serena. Penso di essere già un figlio fortunato ad aver avuto due genitori così, che si sono completati, si sono amati. A distanza di tempo, ho capito ancora di più quanto poi le parole non dette, le frasi, gli sguardi, gli abbracci, le carezze, ti mancano veramente tanto". L'attore a 21 anni aveva prestato servizio militare nel corpo dei Bersaglieri, dove aveva esercitato l'incarico di istruttore di nuoto, presso la Scuola Sottufficiali dell'Esercito, e nel 1991 aveva iniziato la sua carriera televisiva entrando a far parte del programma Scommettiamo che...?, per poi fare il suo esordio sul grande schermo nel 1992 nel film Mutande pazze. Nello stesso anno l'attore aveva recitato nella miniserie Una storia italiana, biografia dei fratelli Giuseppe e Carmine Abbagnale, campioni di canottaggio. Nello stesso anno aveva preso parte anche al film Quando eravamo repressi. Raoul Bova nel 1993, dopo aver recitato nel film Cominciò tutto per caso, aveva ottenuto il suo primo ruolo da protagonista nel film cult Piccolo grande amore, di Carlo Vanzina, nel quale aveva interpreato Marco, un maestro di surf che aveva conquistato la principessa Sofia - interpretata dall'attrice Barbara Snellenburg - che si trovava in incognito in Sardegna con il nome di Lisa. Nel 1995 l'attore aveva recitato nella serie tv La piovra 7 - Indagine sulla morte del commissario Cattani, nei panni del vicecommissario Gianni Breda, prendendo poi parte anche alle stagioni successive, dove aveva ricoperto il ruolo del tenente-capitano Carlo Arcuti. Nel 1996 Raoul Bova era stato protagonista del film poliziesco Palermo Milano solo andata, in cui aveva interpretato il ruolo del commissario Nino Di Venanzio, recitando anche nel sequel del 2007 Milano Palermo - Il ritorno, e aveva recitanto nel film La lupa, al fianco di Monica Guerritore. Nel 1998 Bova aveva interpretato il ruolo del capitano dei carabinieri Roberto Di Stefano, detto Ultimo, nell'omonima miniserie televisiva di Canale 5, recitando anche nei sequel. Nel 1999 l'attore era stato scelto da Madonna come suo partner in uno spot cult di una nota casa di cosmetici. Raoul Bova, dopo una relazione con l'attrice Romina Mondello, nel 1997 aveva conosciuto la veterinaria, e in seguito produttrice cinematografica, Chiara Giordano, figlia degli avvocati Francesco Giordano e Annamaria Bernardini de Pace - che nel 2019 aveva partecipato come concorrente al programma di Canale 5 Amici Celebrieties - con la quale era convolato a nozze nel 2000. Il 29 gennaio dello stesso anno l'ex coppia aveva accolto il primogenito Alessandro Leon, e l'anno seguente il secondogenito Francesco, per poi separarsi nel 2013. Alessandro Leon è un grande appassionato di arte, che lo ha portato ad aprire la sua prima mostra nel 2019 a Milano, città nella quale vive e studia. Mentre Francesco fa parte del gruppo Vetrigos, dove suona il sax, e condivide con il padre una grande passione per il nuoto e per il surf. Raoul Bova, parlando del suo rapporto con i figli lo scorso aprile a Verissimo aveva raccontato: "Con Alessandro ho un rapporto di grandissima profondità, parliamo di vita, di religione, di filosofia. Francesco è la parte più divertente e spensierata. Poi ovviamente ci sono anche i contrasti". Nel 2001 l'attore, dopo aver recitato in un episodio della celebre serie di Canale 5 Distretto di Polizia, era stato protagonista anche della miniserie Il Testimone, e aveva preso parte al film I cavalieri che fecero l'impresa. Nel 2002 l'attore aveva recitato nel film di Canale 5 Francesca e Nunziata, al fianco di Giancarlo Giannini e Sophia Loren. In questi anni Raoul Bova aveva preso parte anche ad alcune produzioni americane: Avenging Angelo con Sylvester Stallone, Sotto il sole della Toscana con Diane Lane, Alien vs Predator, e aveva recitato con Michael Keaton nel telefilm americano The Company. Nel 2003 Raoul Bova era stato diretto dal regista turco Ferzan Özpetek nel film La finestra di fronte con Giovanna Mezzogiorno, e nel 2006 era stato protagonista della fiction di Canale 5 Nassiriya - Per non dimenticare. Nel 2007 Raoul Bova aveva recitato nel film Io, l'altro, di cui era stato anche produttore, e nel 2008 era stato protagonista con Michela Quattrociocche del film cult Scusa ma ti chiamo amore, del regista Federico Moccia, recitando anche nel sequel Scusa ma ti voglio sposare. Nello stesso anno l'attore aveva interpretato - e prodotto con l'ex moglie Chiara Giordano - 15 Seconds, un cortometraggio contro la pena di morte, dal quale nel 2009 era nato il film-documentario Sbirri, per la realizzazione del quale l'attore aveva trascorso un mese con le forze dell'ordine ad assistere ad arresti e retate, e grazie al quale era stato insignito di un Nastro d'argento speciale. Nello stesso anno l'attore aveva recitato nel film Baarìa di Giuseppe Tornatore, e aveva interpretato il ruolo di Marco Tancredi nella miniserie di Canale 5 Intelligence - Servizi & segreti, al quale erano seguite le interpretazioni nei film La bella società, La nostra vita, Ti presento un amico, e The Tourist, al fianco di Angelina Jolie e Johnny Depp. Raoul Bova Il 15 ottobre del 2010 era stato nominato Ambasciatore di buona volontà della FAO, e nel 2011 aveva recitato nella miniserie di Canale 5 Come un delfino, ideata e prodotta dallo stesso attore, nella quale aveva interpretato il personaggio di Alessandro Dominici, ispirato alla storia di Domenico Fioravanti, ex nuotatore che nel 2004 era stato costretto a ritirarsi a causa di una ipertrofia cardiaca.

Raoul Bova nel 2011 aveva interpretato il neuropsichiatra infantile Giorgio Romanini nel film Immaturi, recitando l'anno seguente anche nel sequel Immaturi - Il viaggio, sul cui set aveva conosciuto Rocío Muñoz Morales, con la quale nel 2013 aveva iniziato un'intensa storia d'amore. A proposito del loro primo incontro, in un'intervista l'attrice aveva detto: "È una cosa nata col tempo; sul set c'era un rapporto professionale e di stima. Poi abbiamo continuato a cercarci. C'era un collegamento di anime, avevamo capito che volevamo frequentarci". "Non sapevo niente dell'Italia, non conoscevo nessun attore del cast ed ero in un periodo non facile. Abbiamo girato in Grecia, a Paros, poi sono tornata nel mio Paese, ho girato delle serie, ma l’Italia mi era rimasta dentro e mi chiamava. Mi sono trasferita a fine 2013, ho seguito l'istinto che mi diceva di costruire qualcosa qui e, poi, di conoscere quell’uomo, conviverci", aveva poi raccontato l'attrice al Corriere della sera. Rocío Muñoz Morales - figlia di Maria Pilar, originaria di Estremadura, e Manuel, originario di Granada - parlando della scelta di lasciare la Spagna per trasferirsi in Italia, aveva raccontato a Diva e Donna: "Quella dell'Italia è stata assolutamente anche una scelta sentimentale, maturata e pensata. C'è un momento in cui una giovane decide di provare qualcosa di nuovo e di forte. Adesso sto qui e vivo bene". L'attrice, che dalla fine di luglio è al cinema nel ruolo di Amanda nel film They Talk, horror di Giorgio Bruno girato in Sila, parlando del suo personaggio al Corriere della Sera, aveva raccontato: "Sono la moglie di un suicida, incinta e sospettata di aver ucciso mio marito. Sono distrutta, con le occhiaie e ciocche di capelli bianchi; porto solo abiti larghi, con maniche lunghe per nascondere dei tagli sui polsi, mi muovo in modo schizofrenico. La mia Amanda è una donna sofferente, si abbandona alle ossessioni, impazzisce". Un'interpretazione per cui l'attrice aveva scavato nel suo passato. Rocío aveva svelato al quotidiano milanese di aver vissuto un amore tossico prima di incontrare Raoul Bova: "Sono andata a ricordare i momenti in cui avevo meno controllo sull'emotività. Quelli in cui il malessere vinceva, dove tutto era buio. Stavo con un ragazzo che mi faceva stare male, ma non riuscivo ad allontanarmi. Non guardavo più la luce, il sole, il cielo. Guardavo solo per terra. Vivevo a testa bassa. Sono stati anni di grande dolore, di annientamento. Lui era una persona affascinante, un attore, con tanti pregi, ma con problematiche sue. Io avevo solo 19 anni. L’ho anche trovato a letto con un’altra". Oggi Rocío Muñoz Morales ha raggiunto una consapevolezza diversa: "Ora rido, ma giuro che ho provato a capirlo. Lui ha detto che non era successo niente e gli ho creduto. A volte, quando non sei matura, hai rapporti che creano dipendenza. Una cosa che ho imparato oggi, a 33 anni, è che so cosa non voglio. Questo ce l’ho chiarissimo. Non voglio un uomo che mi sottomette, che crede di essere sopra di me e che mi giudica", aveva aggiunto l'attrice. E parlando del libro del compagno Le regole dell'acqua - Il nuoto e la vita, in cui Raoul Bova la definiva "la mia compagna guerriera", l'attrice aveva raccontato: "Mi ha definito guerriera perché il nostro rapporto è nato molto puro, ma è stato faticoso. Lui arrivava da una separazione diventata mediatica, e aveva già due figli; è stato un percorso in cui bisognava tenere duro. Io ho tenuto duro, lui pure, perché c'era amore".

Il 2 dicembre del 2015 la coppia aveva coronato il loro amore con la nascita della figlia Luna, e il primo novembre del 2018 con quella della loro secondogenita Alma. "Siete i gioielli più preziosi che ho, le mie ancore", scriveva l'attrice il 9 maggio su Instagram alle figlie, in occasione della festa della mamma, a corredo di una loro foto. Lo scorso 2 dicembre, in occasione del quinto compleanno di Luna, Rocío Muñoz Morales aveva condiviso una foto della nascita della bambina, quando aveva potuto stringerla tra le braccia con il compagno per la prima volta, a corredo della quale aveva scritto: "Cinque anni fa, insieme a te, è nata la parte migliore di me. Grazie di esistere Luna", dedicando dolcissime parole anche a Raoul Bova: "Grazie per essere stato il compagno perfetto d'avventura". Rocío Muñoz Morales, parlando del suo rapporto con Luna e Alma, aveva dichiarato al Corriere della Sera: "Cerco di portarle sempre con me. Sono una mamma pratica, spartana. Per me è importante condividere la mia vita con loro. Luna ha fatto l'asilo a Roma, Torino, Napoli, Madrid, ovunque. Poi siamo andate a trovare il papà a Bogotà, poi io giravo in Trentino e siamo andati tutti in Trentino. Poi, ho girato They Talk in Calabria e siamo andati tutti Calabria". E a proposito della quotidianità con la sua famiglia, l'attrice aveva raccontato il momento più dolce della sua giornata: "Quando la mattina siamo a letto, ancora con gli occhi chiusi, e le bimbe vengono a svegliarci, e noi quattro c'intrecciamo l'uno con l'altro, le bambine toccano la barba, i piedi, i visi. E quello è solo il primo sorriso della giornata". Parlando di una recente vacanza con la sua famiglia, l'attrice aveva aggiunto: "Siamo tornati a Paros dieci anni dopo, dove ci vedemmo per la prima volta. Il tempo sembravo volato, e io e Raoul eravamo lì con le bambine. Tutti e quattro insieme, mano nella mano, abbiamo visto tramonti, in silenzio, che ci ricorderemo per tutta la vita". A febbraio 2019, ospite a Verissimo, l'attrice si diceva pronta alle nozze: "Mi piacerebbe sposarmi", aveva confessato a Silvia Toffanin, aggiungendo: "Ho una famiglia, due figlie, ma soprattutto amo Raoul sempre di più". "Credo che in amore bisogna saper sorprendere, pensando a ciò che potrebbe far piacere all'altra persona", aveva raccontato invece Raoul Bova a Verissimo nel 2018, parlando della vita casalinga con la compagna.

A proposito del periodo di lockdown trascorso insieme alle figlie e al compagno, l'attrice lo scorso ottobre aveva raccontato a Silvia Toffanin: "Il vivere la quotidianità e capire che lo stare insieme ci bastava è stato molto bello". La coppia condivide spesso teneri momenti di famiglia su Instagram. Raoul Bova a luglio aveva pubblicato un dolce scatto con Alma, a corredo del quale aveva aggiunto tre cuori, e Rocío Muñoz Morales, che pubblica spesso immagini con le figlie, aveva commentato con un semplice "Voi", aggiungendo altrettanti cuori. A maggio l'attrice aveva condiviso un dolce scatto del compagno in riva al mare con le loro figlie, a corredo del quale aveva scritto: "Vita. Tutto l'amore che ho", e Raoul Bova aveva commentato: "Tu insieme a noi", aggiungendo quattro cuori. "Ti adoro", aveva scritto l'attrice alla figlia Alma, a corredo di un‘altra immagine condivisa lo scorso gennaio. E a giugno, pubblicando una foto di un tenero abbraccio con la secondogenita aveva scritto: "Immagini che lasciano il segno. E resteranno dentro ai miei occhi nel tempo". A corredo, invece, di un’altra foto con entrambe le figlie aveva scritto: "Il mio regalo più grande". Lo scorso 10 giugno Rocio aveva compiuto 33 anni, e Raoul Bova aveva condiviso su Instagram un messaggio di auguri alla compagna: "Auguri Amore mio”, aveva scritto l'attore, aggiungendo quattro cuori, a corredo di uno scatto di Rocio con la loro primogenita. E l'attrice aveva commentato: "Grazie amore. Ti amo". Raoul Bova da anni è impegnato anche nel sociale. Dopo il terremoto di Amatrice del 2016 aveva contribuito attivamente alla raccolta fondi per il nuovo Centro Polifunzionale della cittadina, organizzando anche una partita benefica della Nazionale Cantanti a Rieti. Ad aprile del 2020, dopo essere diventato ambasciatore della Croce Rossa Italiana, aveva messo a disposizione dei volontari la sua masseria di Montalbano, frazione di Fasano, in provincia di Brindisi, nel pieno dell'emergenza Covid, per poi diventare lui stesso, insieme alla compagna, volontario della Croce Rossa. "La nostra Italia nell'anima. Noi sul campo ad aiutarla con tutto il cuore a uscire da questo momento", aveva raccontato su Instagram, pubblicando una foto insieme a Rocío e ai volontari, impegnati nel distribuire spesa e medicinali in una Roma deserta. Dal 2013 al 2016 l'attore aveva recitato, tra gli altri, nei film Buongiorno papà, Fratelli unici, La scelta e Tutte le strade portano a Roma, al fianco di Sarah Jessica Parker. Nel 2016 Raoul Bova era stato protagonista e produttore della serie TV di Canale 5 Fuoco amico TF45 - Eroe per amore, e nel 2018 aveva interpretato il ruolo di Papa Sisto IV nella serie I Medici. Nel 2019 Bova aveva recitato nella seconda stagione della serie in lingua spagnola La reina del sur - basata sul romanzo omonimo dell'autore spagnolo Arturo Pérez-Reverte - in cui aveva vestito i panni di Francesco Belmondo, l'italiano che rapisce la figlia della protagonista e dà vita ad un doppio gioco che lo vede prima nei panni del cattivo e poi in quelli del romantico seduttore. La serie aveva vinto l'International Emmy Award per il miglior programma di prime time in lingua non inglese, e all'Adnkronos l'attore aveva detto: "Il fatto che abbia vinto l'International Emmy proprio questa serie di cui ho avuto molta paura mi rende particolarmente felice. Per me è stato un salto nel buio, un mondo che non conoscevo". "È la prima volta che un prodotto in cui recito vince un premio così importante. Ed è ancora più importante per me, perché all'inizio l'avevo vista come una sfida impossibile. Poi mi sono lanciato ed è stata un'esperienza bellissima", aveva aggiunto l'attore parlando della serie, che è stata la serie tv in lingua spagnola più vista negli Usa lo scorso anno. Per quanto riguarda proprio lo spagnolo, Raoul Bova aveva potuto contare sull'aiuto della compagna: "Rocio mi ha aiutato moltissimo, e per fortuna serviva anche il mio accento italiano". E lo scorso gennaio a Verissimo, parlando di quel prestigioso riconoscimento, aveva detto: "Quando raggiungi un obiettivo vuoi sempre migliorarti per raggiungerne un altro". Nel 2019 l'attore aveva interpretato Giorgio Armani in Made in Italy, la serie trasmessa lo scorso gennaio su Canale 5, che raccontava la nascita della grande moda italiana a Milano negli anni '70 attraverso gli occhi di Irene, una giovane ragazza capace e ambiziosa. Parlando della serie a Verissimo, Raoul Bova aveva detto: "È stata una bella opportunità raccontare l'Italia degli anni '70 e '80 e quello che abbiamo di più bello". E a proposito della sua amicizia con lo stilista, aveva aggiunto: "Volevo che mi desse lui l'ok sull'interpretazione. L'ho conosciuto venticinque anni fa; ero ancora un bambino, e poi l'ho incontrato diverse volte. È stato molto difficile l’approccio nei confronti di un personaggio che esprime dei concetti molto importanti, soprattutto nei confronti della donna, che non era più la 'donna oggetto', ma una donna rigorosa, elegante, e con fascino". E parlando della reazione dello stilista alla sua interpretazione nella serie, l'attore aveva aggiunto: "Armani mi ha mandato un messaggio, un biglietto scritto di suo pugno, facendomi i complimenti. Questo è stato forse più importante di qualsiasi altro premio, perché avere la stima delle persone è, a volte, più importante di un premio". Da aprile a maggio di quest'anno l'attore aveva recitato nella serie di Canale 5 in sei episodi Buongiorno, mamma!, nella quale aveva interpretato il personaggio di Guido Borghi, preside del liceo del paese e padre di quattro figli avuti con la moglie Anna Della Rosa, interpretata da Maria Chiara Giannetta. Nella serie l'attore aveva recitato al fianco di Serena Autieri, che vestiva i panni di un'insegnante di sostegno, collega di Guido.

Raoul Bova e Serena Autieri, ospiti a Verissimo lo scorso aprile, avevano ripercorso con Silvia Toffanin la loro vita da genitori, e l'attore aveva parlato del suo personaggio nella serie, alla quale prossimamente farà seguito la seconda stagione: "Il mio personaggio è un professore, che poi diventa preside; è un misto tra il mio professore di italiano e quello di filosofia, quindi tra una persona molto profonda e una molto goffa. Guido, prima di essere un preside, è un papà eccezionale di quattro figli, che porta avanti la sua famiglia con l'allegria". In autunno Raoul Bova - che di recente ha iniziato le riprese della 13esima stagione della serie Don Matteo, nella quale vestirà i panni di un sacerdote - sarà protagonista, al fianco di Rocío Muñoz Morales, della fiction di Canale 5 Giustizia per tutti, le cui riprese erano iniziate nel 2019 a Torino, che tratterà il tema degli errori giudiziari. Raoul Bova, infatti, nella serie interpreterà Roberto, un fotografo condannato ingiustamente per l'assassinio della moglie Beatrice, noto avvocato operante a Torino. Roberto, durante la sua permanenza carcere, studierà legge e analizzerà l'omicidio, fino a quando, una volta tornato in libertà, cercherà di capire cosa potrebbe essere successo veramente.

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