LE PAROLE
Valentina Pitzalis: "Quando piangevo per essere sopravvissuta"
Ospite a Verissimo a 11 anni dal tentato femminicidio, Valentina Pitzalis racconta la sua storia: "Sono stata una vittima 'imperfetta' perché sono sopravvissuta e ho ritrovato la voglia di vivere; di questo me ne hanno fatto una colpa"
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"All'epoca si parlava solo di violenza fisica, mentre io durante il mio matrimonio ho vissuto la violenza piscologica senza rendermene conto. Lui mi aveva isolata e da subito si è rivelato geloso in modo possessivo, io non potevo avere un mio telefono, di notte metteva i sacchetti per terra e i mobili davanti alle porte, così per andarmene dovevo far rumore. Poi alla fine con gli psicofarmaci si è scollegato dalla realtà", racconta Valentina.
"Del fatto che sono sopravvissuta me ne è stata fatta una colpa, perché di solito la vittima muore. E l'altra colpa è che ho voluto raccontare la mia storia e continuare a vivere. Speravo di morire perché faceva troppo male, ho cominciato a battere i piedi, così i vicini mi hanno sentito, ho bruciato. Credevo che lui fosse scappato, solo quando sono entrati i soccorsi ho scoperto che era morto. All'inizio ero arrabbiata con i medici che mi avevano salvata".
Quando ha smesso di piangersi addosso, è arrivato il perdono: "Ho perdonato la persona, che ha perso la vita per quello che ha fatto, ma non il gesto; è stato vittima di se stesso. La beffa è che dopo tutto quello che ho passato, questi nove anni sono stati all’insegna di una campagna d’odio e di diffamazione pazzesca e ferocissima da parte dei genitori di Manuel, che sostenevano che io fossi la reale carnefice e che abbia ucciso il loro figlio".
E aggiunge: "Sono stata minacciata di morte, io però ho deciso di praticare la felicità anche perché non voglio dargliela vinta in alcun modo". Il 1° ottobre di quest’anno l’incubo è terminato con il GIP che l’ha liberata dalle accuse. Ora però ci sono le spese legali: "Non sono in grado di supportare le spese legali che ho affrontato anche se ho vinto la causa, perché la controparte si è dichiarata nullatenente e non si è arrivati a un processo. L’associazione FARE X BENE Onlus ha attivato una campagna, Aiutiamole, che quest’anno ha deciso di sostenermi per aiutarmi a chiudere definitivamente i conti con il passato".