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L'intervista
28 aprile 2024

Annalisa Minetti e la sorella Francesca sulla malattia: "Siamo specialmente abili"

Annalisa Minetti e la sorella Francesca raccontano a Verissimo la loro malattia agli occhi: "La nostra patologia è anche uno strumento che ci ha permesso di essere autoironiche"

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"Stanno lavorando a Parigi e all’estero su un microchip subretinico che permetterà a persone affette da alcune degenerazioni retiniche di poter tornare a vedere, quindi credo che questa sia una grande notizia. Molte persone potranno gioire perché non dovranno vivere nel buio per sempre". Annalisa Minetti apre l'intervista a Verissimo con una notizia positiva, che dà speranza alle persone affette da retinite pigmentosa di poter tornare a vedere: "Ho iniziato ad accorgermene a 16 anni, ma a 18 me l'hanno diagnosticata".

Insieme a lei, in studio c'è anche la sorella Francesca Minetti, che ha la stessa malattia agli occhi: "Quando hanno scoperto la malattia di Annalisa, hanno fatto il test su tutti i fratelli e, ovviamente, sono risultata sorteggiata io. Dai 15 o 16 anni in poi la mia vista ha cominciato a calare in modo molto significativo".

Proprio quando stava perdendo la vista, però, Francesca ha conosciuto il marito, con cui ha avuto due bambine, Iside e Chloe: "Sono vulcaniche e molto vivaci". "È come se non avesse mai notato che non ci vedevo. Si è innamorato del mio essere diversa e mi ha sempre fatto sentire diversa", racconta del marito.

Le due sorelle hanno imparato a convivere con la malattia: "Per noi è una cifra distintiva, siamo specialmente abili. La nostra patologia è anche uno strumento che ci ha permesso di essere autoironiche".

Annalisa Minetti racconta il momento più difficile della sua vita, quando si è ritrovata a vivere da sola con il figlio Fabio dopo la separazione: "Mi sono chiesta: avrò reagito con egoismo? Sono sola e non vedo, come potrò ridargli sicurezza?". Parlando del figlio dichiara: "A 14 anni ha deciso di vivere con il papà, perché entrambi i genitori sono importanti. Con lui vuole perseguire il suo sogno calcistico e ha bisogno di lui in questo momento della sua adolescenza. Per quanto mi sembrasse un dolore infinito, gli ho concesso con il sorriso questo meraviglioso viaggio con suo padre".

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