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Il racconto
20 marzo 2021

Joaquìn Cortès, il ricordo della mamma

Il ballerino si è raccontato sabato 20 marzo a Verissimo

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ll ballerino Joaquìn Cortès, ospite sabato 20 marzo a Verissimo, parla del rapporto speciale che aveva con la mamma e del grande dolore che ha provato quando l'ha persa nel 2008. “Mia mamma per me era tutto. Quando è scomparsa stavo per mollare, mi sono sentito perso, ero da solo. Non volevo vedere nessuno, mi sono chiuso dentro la sua stanza e per alcuni mesi ho dormito sul suo letto", dice. E aggiunge: "Non mangiavo e non dormivo più. Poi, un giorno ho sentito come un abbraccio, non c’era nessuno con me ma è stato come se mia mamma fosse lì a spronarmi di tornare a ballare, perché quello era il mio dono”. Parlando del rapporto con la mamma: "Per me la felicità non era diventare il ballerino più famoso del mondo, ma che mia mamma fosse fiera di me". Il ballerino racconta anche l’emozione per la nascita del suo secondo figlio Andrea, avvenuta un mese fa: “Non so se sono un bravo papà, ma sono innamorato dei miei figli. Sono molto felice. Quando diventi padre subisci un cambiamento radicale. È incredibile quello che si sente: sto provando un amore cristallino e autentico”. Il danzatore di flamenco torna sulla sua infanzia e sulle difficoltà legate alle sue origini gitane: “Personalmente non ho subito discriminazioni, ma indirettamente le ho viste verso i miei amici. Non è bello quando parlano male di un tuo conoscente o di un parente solo perché è gitano. Siamo tutti uguali e veniamo tutti dallo stesso posto. Bisogna educare le persone a dare una possibilità a tutte le etnie affinché possano trovare un posto nel mondo”. Infine, Cortes elogia il suo primo grande amore, con la speranza che possa tornare tutto alla normalità: “La mia prima donna è la danza. L’ho scoperta da piccolo, è stato un colpo di fulmine e continuo a esserne innamorato come la prima volta. A luglio il mio nuovo spettacolo Esencia dovrebbe arrivare in Italia, speriamo. Voi italiani mi avete sempre trattato benissimo e qui mi sento a casa”.

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