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14 settembre 2019

Antonella Clerici: “La tv mi è stata tolta in maniera ingiusta”

L’ex conduttrice de La prova del cuoco racconta a Silvia Toffanin il suo periodo lontano dalla tv e gli attuali rapporti con la Rai

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Ospite per la prima volta nello studio di Verissimo, Antonella Clerici parla a Silvia Toffanin della sua delicata (e discussa) situazione lavorativa: “Mi manca un po’ la televisione perché mi è stata tolta in maniera ingiusta, brusca e senza motivazione. Mi manca di non poter avere della progettualità, se non per piccole cose, quando ero abituata a cose più importanti”. L’ex conduttrice de La prova del cuoco, programma condotto da Antonella per 18 anni, cerca di trovare il lato positivo in questi mesi di lontananza dalla televisione : “Alla fine però ho pensato che è giusto così. Mi fermo, rifletto e magari mi vengono delle idee che con la frenesia della vita televisiva non mi venivano. Per cui tra poco sarò pronta per nuove e grandi avventure”. Attualmente, fatta eccezione per Lo zecchino d'oro, non sono presenti programmi che prevedono la conduzione di Antonella Clerici nella prossima stagione televisiva. Quando Silvia Toffanin le chiede il perché stia succedendo questo, la conduttrice risponde: “La Rai è un’azienda che amo molto. Sono 34 anni che sono lì e negli anni si avvicendano spesso tante persone, e non puoi piacere a tutti”. Poi però aggiunge in maniera critica: “Poi penso, perché? Non è che vedo fenomeni. La mia esperienza secondo me è ancora molto importante. Anche perché io non chiedevo molto. Ho chiesto solo di fare le cose che già facevo”. “Ma il tuo futuro è in Rai o da qualche altra parte?”, chiede Silvia. Antonella si dice aperta a nuove possibilità e progetti per il prossimo futuro: “Fino a giugno in Rai. Istintuale come sono, quando succedono queste cose io vorrei buttare tutto e andarmene. Devo sentirmi amata e non sopportata. Poi però mi sono detta di non fare scelte affrettate e di pensare bene a quello che voglio fare. Quello che conta sono i progetti e adesso penso a un progetto che sia giusto per me e andrò dove lo potrò fare”.

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