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Il monologo
26 maggio 2022

Stefano De Martino: "Essere normali è bello"

Il conduttore e ballerino, a Le Iene, parla dei modelli di bellezza, fama e ricchezza che possono generare ansia e frustrazione

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Stefano De Martino: "Essere normali è bello"

Stefano De Martino, a Le Iene, parla dei modelli di bellezza, fama e ricchezza che possono generare ansia e frustrazione perché non sempre raggiungibili. "Oggi, chi si esprime in pubblico è necessariamente chiamato a fare qualcosa di speciale, unico, irripetibile. Ma in fondo, perché? Viviamo nella Fiera del Superlativo: gli ospiti sono sempre straordinari, gli show sono sempre sensazionali, le modelle sono sempre Top, i libri sono sempre Best sellers, le notizie sono sempre shock", afferma il conduttore e ballerino. E continua: "Anche dire un semplice Sì o un semplice No è diventato Assolutamente Sì e Assolutamente No. In questi reiterati eccessi in larga scala, si creano modelli di bellezza, fama e ricchezza non raggiungibili. E questo puó portare ad ansia e frustrazione per quelli che ambirebbero ai traguardi proposti dai media e dai social a cui non potranno mai arrivare". Secondo De Martino però "un antidoto all’inflazione dei superlativi" esiste: "Ed è la grammatica. Seguitemi: la grammatica distingue il superlativo in due tipi. C'è il superlativo assoluto: bellissimo, ricchissimo, famosissimo. Però questo superlativo assoluto è un dittatore, non accetta nessun confronto. È dispotico. E pure un po’ antipatico, e ci mette sotto stress. A me sta simpatico, invece, il superlativo relativo. Il superlativo relativo è democratico. Perché, al posto di dire ricchissimo, bellissimo, famosissimo, lui dice: il più bello, il più ricco, il più famoso si mette in relazione. Accetta i termini di paragone. È uno di noi. Quindi, se tu, con il superlativo assoluto, devi essere bellissimo punto e basta, con il superlativo relativo, potrai essere il più bello in un ambito a tua misura: il papà più bello per tuo figlio, il più ricco di attenzioni per chi ami, il più famoso dopo il calcetto con gli amici. L’ordinarietà è importante! Senza di essa, senza un termine di paragone, lo straordinario non potrebbe esistere". "Essere normali è bello. E spesso ti fa guadagnare l’amicizia, il rispetto e l’amore di quelli che stanno attorno a te. E comunque, non crediate che sia così facile: lo diceva anche Lucio Dalla: l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale. Ognuno a modo suo", conclude il conduttore e ballerino.

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