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07 gennaio 2022

Salvatore Esposito, tra set e famiglia

Dai successi come attore, all'amore per la sua famiglia e la compagna, al suo libro, a Verissimo la storia di Salvatore Esposito

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Salvatore Esposito, 36 anni il 2 febbraio, si racconta sabato 8 gennaio a Verissimo, e ripercorre con Silvia Toffanin i momenti più intensi della sua vita e della sua brillante carriera di attore al cinema e in tv, parlando anche dell'amore per la sua famiglia e la compagna Paola Rossi, alla quale è legato dal 2014.

Salvatore Esposito è nato a Napoli il 2 febbraio del 1986, ed è cresciuto a Mugnano con i genitori Assunta e Giuseppe, la sorella Anna, 31 anni, e l'ultimo arrivato, il fratellino Christian, 12 anni. L'attore, parlando della madre, in un'intervista aveva raccontato: "Mia madre è la classica mamma chioccia napoletana che tratta i figli come principi; è in grado di rinunciare a tutto per noi e ci coccola come dei ragazzini anche oggi, non ci ha fatto mai mancare nulla. Parlavo di più con mia madre che non con mio padre, anche di cose intime, per esempio delle ragazze che mi piacevano. Trovo molto più semplice confidarmi con lei, perché penso che sia la persona in grado di darmi i consigli giusti. È una donna che ha sempre pensato alla famiglia, è di animo buono ed è una madre presente". "Per questo Paola, la mia fidanzata, è così importante per me, perché mi ricorda quell'ideale di donna; dolce, forte, che sa cavarsela da sola, ma allo stesso tempo capace di sapersi relazionare con chiunque", aveva proseguito l'attore. E a proposito del padre, Salvatore Esposito aveva detto: "Mio padre è un gran lavoratore che ha fatto tantissimo per la famiglia; l'ha posta sempre al centro di tutta la sua vita. Ha fatto sacrifici per permettermi, per esempio, di frequentare le scuole medie in un istituto di eccellenza come il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II. La sua grande vittoria è stata riuscire a farmi capire, fin da quando ero ragazzino, cos'era giusto e cosa sbagliato". Il padre dell'attore è un barbiere, come lo era anche il nonno: "Da quando era adolescente mio padre ha sempre fatto il barbiere nella stessa bottega in cui lavorava con mio nonno. Non ci ha fatto mancare mai nulla nonostante le difficoltà di un lavoro che sta lentamente scomparendo. Durante l'estate, quando ero ancora bambino, lui e il nonno provavano a farmi stare un po' al negozio per vedere se mi appassionavo a quel mestiere e se potevo seguire le orme di famiglia ma con scarsi risultati", aveva aggiunto Esposito.

L'attore, parlando del fratellino Christian, aveva detto: "Quando nel 2009 è arrivato mio fratello per me è stata da subito una gioia immensa, poiché ho vissuto l'evento quasi come se mi fosse nato un figlio. Avevo 24 anni - la stessa età di mio padre quando ha avuto me - quindi è naturale che tuttora io abbia un istinto, verso di lui, molto più paterno che fraterno". "Christian adesso è il principe di casa, un ometto divertente che sembra già un ragazzo grande; è molto intelligente e va sempre in giro vantandosi di avere un fratello che fa l'attore", aveva aggiunto Esposito. L'attore, che ha coltivato la passione per la recitazione sin da bambino, a proposito della sua infanzia, aveva raccontato a Vanity Fair: "Fino a 8 anni ero un terremoto, e anche molto prepotente. Questo mi ha portato ad avere delle amicizie particolari durante l’adolescenza. Ma ero sveglio, a scuola mi bastava poco per essere promosso, e ai miei non ho mai causato problemi". "A 13 anni giocavo a pallanuoto e ho sempre fatto sport. Sono cresciuto nell'hinterland napoletano, a Mugnano di Napoli, e ho frequentato ragazzi che hanno preso altre strade; alcuni sono morti, altri sono in galera. Io però ho avuto la fortuna di avere genitori che mi hanno sempre sostenuto. La famiglia, quando nasci in zone abbandonate a se stesse, è l'unico riferimento. Mi facevo rispettare da tutti, compresi i figli dei boss", aveva aggiunto l'attore.

Salvatore Esposito, ospite a Verissimo nel 2018, aveva parlato della sua adolescenza: "Da ragazzo mi ritenevo il 'bullo dei bulli', non ho mai amato le ingiustizie, cercavo sempre di difendere i più deboli. La mia famiglia mi ha sempre tutelato e protetto da quelle che erano le difficoltà che il mondo ti porge davanti, quindi la ringrazio, e mi ritengo fortunato". Silvia Toffanin aveva letto all'attore alcune parole dedicate dal padre al figlio: "Punta alla luna così, mal che va vada ti troverai a camminare tra e stelle", e l'attore aveva commentato: "Mio padre mi ha detto queste parole quando, a cuore aperto, gli ho detto che non volevo fare più il mestiere che stavo facendo fino a quel momento, in cui lavoravo in un fast food, ma avevo un sogno fin da bambino, quello di diventare un attore". Salvatore Esposito, infatti, aveva maturato la decisione di fare l'attore con l'appoggio dei genitori: "Avevo il pallino della recitazione sin da quando a sei anni interpretai Fred Buscaglione in un villaggio turistico in Puglia. Al liceo ho recitato ne L'importanza di chiamarsi Ernesto e in Peter Pan, poi ci sono stati anni bui, quelli in cui lavoravo in un fast food, e lasciai l'università per questo", aveva raccontato a Repubblica. Parlando del padre, l'attore in un'altra intervista aveva raccontato: "Non è mai stato uno di quei padri che mette i bastoni tra le ruote e tarpa le ali ai figli, ha capito che il sogno della vita era quello di fare l'attore, e che non avrei voluto vivere con un rimpianto. La frase che mi ha ripetuto più di una volta è stata: Io credo in te, appoggio questa tua idea e se c'è da fare un sacrificio lo faremo tutti assieme". Salvatore Esposito aveva scelto di inseguire il suo sogno grazie anche al nonno, al quale era molto legato: "Le mie radici non sarebbero state altrettanto salde senza mio nonno, per me è stata una figura fondamentale. Io porto il suo stesso nome e cognome e sono nato sessanta anni esatti di distanza; lui il 4 febbraio 1926, io il 2 febbraio 1986", aveva detto l'attore. "Fu mio nonno a consigliarmi di seguire la strada che amavo di più", aveva dichiarato a Repubblica Esposito, che in un'altra intervista aveva raccontato: "Una sera d'estate del 2008, ci fu la svolta. Tornai a casa e trovai mio nonno ancora sveglio; dormiva poco, si alzava molto presto e si addormentava tardi. Dovevano essere le tre di notte: aprii la porta, lui uscì dalla sua stanza e mi disse, nella sua ingenuità: Ma perché non dici al tuo capo di farti tornare prima dal lavoro? È mai possibile che devi fare questa vita?" "Quelle semplici parole fecero scattare in me una molla perché, nonostante quell'impiego mi garantisse uno stipendio fisso che in tanti invidiavano, mi portarono a riflettere tutta la notte su una domanda: era quella la vita che sognavo?", aveva aggiunto l'attore, che dopo gli studi superiori si era iscritto prima all'Accademia di Teatro Beatrice Bracco, poi alla Scuola di Cinema di Napoli. In seguito Salvatore Esposito si era trasferito a Roma, dove nel 2013 era stato scritturato per il suo primo ruolo nella serie tv Il clan dei camorristi, ispirata al clan dei Casalesi. "Sapevo bene che ogni volta che mio padre e mia madre dovevano pagarmi l'affitto o le bollette stavano facendo una sorta di investimento su di me e speravo che sarebbero stati ripagati, prima o poi. Il loro supporto è stato fondamentale nei momenti difficili in cui temevo di essermi buttato in qualcosa di troppo ambizioso perché potesse realizzarsi, e in quei giorni desideravo fortemente di poter dare loro la soddisfazione che era valsa la pena fare tutti quegli sforzi per me", aveva raccontato l'attore, parlando dei primi anni vissuti nella Capitale.

Il successo per l'attore era arrivato nel 2014 con Gomorra - La serie, tratta dal celebre romanzo di Roberto Saviano, nella quale Esposito ha interpretato per cinque stagioni il ruolo di Gennaro Savastano, detto Genny, figlio del boss Don Pietro, ruolo che l'attore aveva ottenuto mentre lavorava come assistente ai provini. "È stata la mia fortuna. Non ho potuto partecipare ai provini per la serie perché avevo avuto un piccolo ruolo ne Il clan dei camorristi e loro volevano solo attori sconosciuti, mi permisero però di fare da spalla. Ma dopo aver provinato 1.200 attori per il personaggio, mi chiesero se mi andava di provare. Bisognava portare due scene del primo Genny e due del nuovo. Nessuno degli attori era riuscito a rendere credibile il personaggio in entrambe le versioni, mentre io li convinsi. Per assurdo, non ho faticato tanto a trasformarmi in un killer spietato o a perdere 19 chili in due mesi, ma a entrare nella testa di un diciottenne", aveva raccontato l'attore a Vanity Fair. "Durante la messa in onda delle prime puntate non mi filava nessuno, sui social erano tutte per Marco D'Amore. Poi, dalla sesta puntata in poi, si è scatenato l'inferno. Genny era tornato dall'Honduras più magro e molto cambiato, un duro", aveva aggiunto Esposito, che a Repubblica aveva raccontato: "In questo mestiere, come nella vita, non bisogna mai mollare. Specialmente quando cercano di buttarti giù". È questo ruolo da protagonista che ha permesso a Salvatore Esposito di raggiungere la fama anche internazionale: "In passato mi è capitato di essere fermato in Messico, nella scorsa estate in Spagna, dove ero in vacanza. A Venezia un ragazzo inglese mi ha avvicinato per farmi i complimenti. Per me è un motivo di grande soddisfazione e orgoglio. Quando accade all'estero mi rendo conto dell'importanza di quello che ho fatto, che è arrivata in ogni angolo del pianeta", aveva raccontato di recente l'attore.

Salvatore Esposito è fidanzato con Paola Rossi da quasi 8 anni. Parlando dell'amore per la compagna, l'attore aveva raccontato in un'intervista: "Quando ho iniziato a frequentarla è stato un riconoscersi da subito, qualcosa di immediato. Io avevo 27 anni anni e ci siamo conosciuti in un modo abbastanza singolare; mi aveva contattato su Facebook durante l'uscita di Gomorra - La serie perché aveva visto dei video backstage sul web in cui raccontavo la mia vita". "Iniziammo a messaggiarci, la corrispondenza andò avanti e così scoprii che Paola era di un paesino vicino Salerno, che studiava Giurisprudenza e che stava facendo l'Erasmus a Salamanca. Qualche tempo dopo ci siamo visti tramite Skype e, dopo appena un paio di settimane, sono andato da lei in Spagna per conoscerla dal vivo. Ho aspettato tanto però sono stato fortunato nel trovarla. Ci capiamo con uno sguardo, ridiamo all'inverosimile e siamo sulla stessa lunghezza d'onda in tutto", aveva proseguito l'attore. "Lei compensa il mio essere sognatore, Paola è la mia parte razionale", aveva raccontato a Vanity Fair Esposito, che di recente a Visto aveva svelato di avere in progetto il matrimonio: "L'idea c'è, anzi c'era. Purtroppo il Covid e la pandemia hanno rovinato tanti piani. Abbiamo già comprato casa a Roma e ci stavamo pensando, ma gli ultimi due anni ci hanno scombussolato. Dobbiamo riorganizzarci, resettare tutto e riprendere a pianificare". E parlando del desiderio di diventare padre, l'attore aveva aggiunto: "Ci piacerebbe avere un figlio. È un passo importante che siamo intenzionati a fare assolutamente". Salvatore Esposito nel 2016 aveva recitato al cinema con un cameo nel film Lo chiamavano Jeeg Robot, e l'anno seguente era stato protagonista dei film Veleno e Zeta - Una storia hip-hop. Nel 2018 l'attore aveva preso parte alla commedia Puoi baciare lo sposo, al fianco di Cristiano Caccamo, e l'anno seguente aveva recitato nel film L'eroe, interpretando poi il ruolo di Gaetano Fadda nella quarta stagione della serie tv Fargo. Nei due anni seguenti Esposito aveva preso parte sul grande schermo ai film AFMV - Addio fottuti musi verdi, Taxi 5, L'immortale e Spaccapietre, mentre la scorsa estate è stato impegnato sul set della commedia Rosanero, basata sull'omonimo romanzo di Maria Tronca, in cui l'attore interpreta il boss Totò al fianco della piccola Fabiana Martucci, nei panni di Rosetta.

Salvatore Esposito il 15 giugno del 2021 ha pubblicato il libro Lo Sciamano, un thriller che racconta la storia di Christian Costa, un profiler esperto di delitti rituali che indaga la mente criminale, chiamato da tutti Lo Sciamano a causa della sua poco ortodossa metodologia sulla scena del crimine, e della sua sbalorditiva percentuale di successo nelle indagini. L'attore ha dedicato il libro ai genitori, ai fratelli e alla compagna: "Sono le persone che fanno sì che io sia quello che sono, che fanno in modo che non mi lasci prendere da facili divismi o da facili successi", aveva raccontato a luglio a Vanity Fair. Esposito, che ha scritto il libro a Chicago, sul set della quarta stagione di Fargo, parlando del protagonista del romanzo aveva aggiunto: "Da tempo cercavo di scrivere, di pensare a personaggi che mi piacerebbe interpretare, e così mi è venuto in mente lui. È venuta fuori la sua biografia, il suo passato, il suo trauma". "Ci ho messo dentro anche quello che ha condizionato me. Mio padre è stato adottato, certo è molto diverso da essere cresciuto in un orfanotrofio, ma questo trauma resta nella mente di chi viene adottato, di chi è stato abbandonato. Non sentirsi parte di qualcosa ti segna, e io volevo raccontare una persona segnata. Lo Sciamano è riuscito a trasformare questo dolore in una tecnica, in quello che è il suo talento. Ho nascosto diverse cose di me in Christian, ma se dovessi trovare un punto di similitudine con lui, direi che siamo entrambi grandi osservatori. Io prima di elaborare una strategia, aspetto", aveva poi svelato l'attore. E parlando del libro alla trasmissione radiofonica I Lunatici, l'attore aveva aggiunto: "La mia idea era partita con lo sviluppo di un soggetto per una serie televisiva. Poi il progetto è diventato ricco e complesso, così l'ho proposto e l'idea è andata in porto, ed è piaciuta tanto. Nessuno si aspettava un romanzo di questo tipo, complesso; posso garantire a chiunque lo leggerà che non resterà deluso. Soprattutto se ama come me tutto ciò che non è spiegabile, tutto ciò che è occulto". Parlando, invece, dei suoi progetti futuri, Salvatore Esposito - che a dicembre è stato premiato dagli italiani nel mondo con il Patrimonio Italiano Award - aveva dichiarato a Tv Sorrisi e Canzoni: "Ho due film in uscita nel 2022 e poi tornerò negli Stati Uniti... ci sono progetti interessanti". L'appuntamento con Salvatore Esposito è sabato 8 gennaio a Verissimo.

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