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COMPLEANNI
27 ottobre 2021

Roberto Benigni, 69 anni tra cinema e amore

L'attore festeggia il compleanno con l'amore della moglie Nicoletta Braschi e il Leone d'Oro alla carriera ricevuto al Festival del Cinema di Venezia

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Roberto Benigni, 69 anni tra cinema e amore

Roberto Benigni il 27 ottobre compie 69 anni, e festeggia anche gli straordinari successi ottenuti come attore e regista, coronati dal Leone d'Oro alla carriera, ricevuto a settembre durante la cerimonia inaugurale della 78esima edizione del Festival del Cinema di Venezia. L'attore, nel discorso di premiazione, aveva dedicato il prestigioso riconoscimento alla moglie Nicoletta Braschi, 61 anni, con la quale è convolato a nozze nel 1991. "Non posso che dedicare il Leone d'Oro alla carriera a mia moglie Nicoletta, qui in sala. Il premio è suo. Abbiamo fatto tutto insieme per quarant'anni ininterrotti di lavoro. Io conosco una sola maniera di misurare il tempo: con te e senza te. Ci possiamo dividere il premio; io prenderei la coda, mentre le ali sono tue - talento, mistero, fascino e femminilità - perché se qualche volta nel lavoro che ho fatto qualcosa ha preso il volo è grazie a te. È tutto grazie alla tua luce; emani amore a prima vista", erano state le romantiche parole di Benigni alla moglie.

Roberto Benigni, 69 anni tra cinema e amore

Roberto Benigni aveva poi aggiunto: "Questo Leone d'Oro è un premio che va al di sopra. Non è un'emozione, è di più; è un sentimento d'amore quello che provo, e che vorrei restituire decuplicato a tutti voi". Il riconoscimento era stato consegnato all'attore dalla regista Jane Campion, che aveva commentato: "In questo difficile momento per i registi e per le persone in tutto il mondo, Roberto Benigni è necessario". La decisione di insignire l'attore del premio era stata presa dal Cda della Biennale di Venezia, su proposta del direttore della Mostra, Alberto Barbera, che aveva commentato: "Sin dai suoi esordi, avvenuti all'insegna di una ventata innovatrice e irrispettosa di regole e tradizioni, Roberto Benigni si è imposto nel panorama dello spettacolo italiano come una figura di riferimento, senza precedenti e senza eguali". "Alternando le sue apparizioni su palcoscenici teatrali, set cinematografici e studi televisivi, con risultati di volta in volta sorprendenti, si è imposto in tutti in virtù della sua esuberanza e irruenza, della generosità con cui si concede al pubblico e della gioiosità appassionata, che costituisce la cifra forse più originale delle sue creazioni", aveva continuato Barbera. Il direttore del Festival del Cinema di Venezia aveva poi sottolineato la poliedricità dell'attore: "Con ammirevole eclettismo, senza mai rinunciare a essere sé stesso Roberto Benigni è passato dal vestire i panni dell'attore comico tra i più straordinari a quelli di regista memorabile, in grado di realizzare film di enorme impatto popolare, per trasformarsi da ultimo nel più apprezzato interprete e divulgatore della Divina Commedia dantesca". Roberto Benigni è nato il 27 ottobre del 1952 a Manciano La Misericordia, frazione di Castiglion Fiorentino, in provincia di Arezzo, da Luigi Benigni e Isolina Papini, entrambi contadini, scomparsi nel 2004. L'attore, che ha tre sorelle - Bruna, 76 anni, Albertina, 74, e Anna, 73 - nel 1958 si era trasferito con tutta la famiglia nella provincia di Prato, prima nella frazione di Galciana e poi in seguito in quella di Vergaio, dove tuttora vive la sua famiglia. Benigni, dopo il diploma in ragioneria all'Istituto tecnico commerciale Francesco Datini di Prato, aveva iniziato la sua carriera nel mondo dello spettacolo come cantante e musicista, debuttando sul palcoscenico nel 1971 al Teatro Metastasio di Prato con Il re nudo, al quale erano segueti vari spettacoli. Trasferitosi a Roma nel 1972, Roberto Benigni aveva debuttato come attore nello sceneggiato Sorelle Materassi, e nel 1975 aveva conosciuto il regista e sceneggiatore Giuseppe Bertolucci, che aveva scritto per lui il monologo Cioni Mario di Gaspare fu Giulia, che aveva ottenuto un grandissimo successo in tutta Italia. Il personaggio di Mario Cioni, tuttavia, aveva suscitato anche molti interventi censori da parte della critica, approdando infine al cinema nel 1977 nel film Berlinguer ti voglio bene, dello stesso Berlucci, parlando del quale a Io Donna di recente aveva dichiarato: "Giuseppe Bertolucci mi ha praticamente adottato quando sono arrivato a Roma. Il mio monologo pieno di parolacce e a scatti nel finale di Berliguer ti voglio bene è diventato cult. È in parte ispirato ai salti che Buster Keaton faceva a ogni sbuffo della locomotiva in The General". Nel 1976 Benigni aveva presentato il programma comico Onda Libera, ideato da lui stesso, ed era stato invitato al Premio Tenco, che aveva contribuito in modo notevole alla sua affermazione, e a cui aveva partecipato anche in quattro edizioni successive. Nel 1979 Benigni aveva preso parte alla miniserie televisiva Ma che cos'è questo amore?, e l'anno seguente aveva presentato il Festival di Sanremo con Claudio Cecchetto e Olimpia Carlisi, per poi tornare all'Ariston come ospite d'onore nel 2002 e nel 2009. Tra il 1980 e il 1989 l'attore aveva portato a teatro il suo one-man show Tuttobenigni, che era stato anche il titolo di un film del 1986. Nel 1983 l'attore aveva debuttato come regista nel film in quattro episodi Tu mi turbi, nel quale aveva anche interpretato il personaggio del pastore Benigno. Sul set del film Benigni aveva conosciuto Nicoletta Braschi, con la quale aveva iniziato un'intensa storia d'amore, coronata dal matrimonio celebrato il 26 dicembre del 1991 con una cerimonia privata nel convento di clausura delle suore cappuccine a Cesena, città natale della donna. Da quel momento l'attrice sarà presente in quasi tutti i film diretti dal marito.

Roberto Benigni, 69 anni tra cinema e amore

Roberto Benigni nel 1984 aveva recitato con l'amico e collego Massimo Troisi, scomparso nel 1994, nel film cult Non ci resta che piangere, che era stato scritto e diretto dagli stessi attori. Dopo aver preso parte anche al film America, nel 1988 l'attore aveva collaborato con lo sceneggiatore Vincenzo Cerami in quattro film da lui anche prodotti per la sua Melampo Cinematografica, fondata insieme alla moglie. Tra questi il film cult Il piccolo diavolo - nel quale aveva recitato al fianco di Walter Matthau nei panni di un diavoletto inviato sulla terra per scoprire il mondo - Johnny Stecchino e Il mostro. Nel 1990 Benigni aveva recitato nel film La voce della luna - diretto da Federico Fellini, accanto a Paolo Villaggio - nel quale l'attore aveva rinunciato per la prima volta al vernacolo, che lo ha sempre contraddistinto nelle sue interpretazioni, per interpretare un personaggio lunare e inquieto. L'attore negli anni '90 aveva preso parte anche a numerosi show televisivi e programmi di varietà, tra i quali Fantastico, dove aveva inscenato numerosi sketch improvvisati con Pippo Baudo, che conduceva il programma, per poi prendere parte anche ad alcune trasmissioni di Raffalella Carrà.

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Roberto Benigni nel 1997 aveva raggiunto il successo internazionale con il celebre film La vita è bella, - che aveva diretto lui stesso, collaborando alla sceneggiatura con Vincenzo Cerami - con il quale aveva vinto l'Oscar come miglior attore straniero. Era il 21 marzo 1999, infatti, quando Sophia Loren, annunciando il vincitore del premio Oscar, aveva urlato "And the Oscar goes to... Roberto!", mentre l'attore raggiungeva il palco saltando sulle poltrone. Il film - che aveva ricevuto sette candidature ed era stato premiato anche l'Oscar come miglior film straniero e migliore colonna sonora a Nicola Piovani - si basa in parte sulle sue esperienze personali di Benigni, il cui padre era stato deportato durante la guerra in un campo di lavoro nazista. Il film racconta con un approccio diverso da quello tradizionale la tragedia dell'olocausto, ponendo l'accento sull'effetto che questa può avere su un bambino. Nella pellicola Benigni veste i panni di Guido Orefice, toscano e di origine ebraica, che fa di tutto per conquistare Dora - interpretata da sua moglie Nicoletta - maestra di scuola conosciuta per caso, la quale è destinata a sposare Rodolfo, uomo ricco e borghese. La coppia nel film avrà un figlio di nome Giosuè, ma quando vengono istituite le leggi razziali di Mussolini, Guido viene portato in un campo di concentramento insieme a suo figlio e Dora li seguirà per amore. Il 10 gennaio del 1999, Papa Giovanni Paolo II aveva visto il film in una proiezione privata con Roberto Benigni, che aveva dichiarato come, raccontando alla madre l'avvenimento, lei non gli abbia mai creduto. Per promuovere il film Benigni - che era stato il quarto artista nella storia a ricevere nello stesso anno le candidature come attore, regista e sceneggiatore, dopo Orson Welles, Woody Allen e Warren Beatty - aveva partecipato anche ad alcune trasmissioni americane, tra le quali il celebre David Letterman Show. Roberto Benigni nel 2002 aveva interpretato Pinocchio, nell'omonimo film - il più costoso della storia del cinema italiano - di cui aveva curato anche la regia, la sceneggiatura e la produzione. La pellicola - in cui l’attore aveva recitato nuovamente al fianco della moglie, che aveva interpretato la fata dai capelli turchini - era stata insignita di due David di Donatello, un Nastro d'argento e un Ciack d'oro. L'attore nel 2019 aveva preso parte nuovamente a un film sulla storia di Pinocchio, del regista Matteo Garrone, in cui, questa volta, aveva interpretato Geppetto.

Roberto Benigni, 69 anni tra cinema e amore

Roberto Benigni nel 2005 aveva recitato, sempre a fianco della moglie Nicoletta Braschi, nel suo film La tigre e la neve, nel quale aveva interpretato il poeta e docente di letteratura italiana Raffaele Attilio De Giovanni. Tra il 2006 e il 2012 l'attore aveva portato in scena a livello internazionale il suo spettacolo Tutto Dante, incentrato sull'interpretazione della Divina Commedia di Dante Alighieri, accompagnata anche da satira di argomento più attuale. Nel 2012 Benigni aveva recitato nei panni di Leopoldo Pisanello, a fianco di Woody Allen nel film del regista To Rome with Love, girato a Roma, nel cui cast c'erano anche Penélope Cruz e Alec Baldwin.

Roberto Benigni, 69 anni tra cinema e amore

Roberto Benigni - che nel 2016 con la moglie era stato insignito anche del Globo d'Oro alla carriera dall'Associazione della Stampa Estera in Italia - parlando di recente dei suoi progetti futuri a Io Donna aveva detto: "Una volta pensavo tutto il giorno al cinema e alle storie. Ci penso ancora. Ma una volta le idee mi assalivano. Ronzavano intorno e dovevo afferrarle ora devo cercarle". "Il tempo è padrone della nostra psiche e del nostro essere. Bisogna assecondarlo, non fargli troppa resistenza. Se trovassi un'idea che mi piace, la farei subito con grandissimo entusiasmo", aveva annunciato l'attore.

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