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18 giugno 2021

Raffaella Carrà, auguri a un'icona pop

Raffaella Carrà festeggia il compleanno e una carriera di straordinari successi, che l'hanno consacrata icona di intere generazioni

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Raffaella Carrà, auguri a un'icona pop

Raffaella Carrà il 18 giugno festeggia il suo 78esimo compleanno, e una carriera di straordinari successi nella musica, in tv e nel cinema. Raffaella è un'artista poliedrica: cantante, conduttrice, attrice, ballerina e soubrette; nel corso degli anni ha creato un nuovo stile di showgirl, rivoluzionando la televisione italiana con la sua immagine sempre alla moda ma allo stesso tempo rimasta intatta nel tempo. Dall'iconico caschetto biondo platino ai suoi look stravaganti e spesso audaci, con l'ombelico scoperto, alle movenze scatenate delle coreografie dei suoi successi, Raffaella Carrà è oggi una vera icona transgenerazionale. Raffaella Carrà nella sua carriera ha venuto oltre 60 milioni di copie dei suoi album, aggiudicandosi 22 dischi tra platino e oro, e ha vinto anche 12 Telegatti, due dei quali, nel 1984 e nel 1988 come Personaggio femminile dell'anno. La showgirl nella sua carriera si è sempre distinta anche grazie al suo look, anticipando spesso le mode del momento: dai pantaloni sgargianti a zampa d'elefante degli anni '70, alle giacche con spalline larghe e imbottite degli anni '80, fino ai body sgambati degli anni '90. Raffaella Carrà, il cui vero nome è Raffaella Maria Roberta Pelloni, è nata a Bologna il 18 giugno del 1943, da padre romagnolo, che gestiva un bar a Bellaria, e da Angela Iris Dellutri, scomparsa nel 1987, di origini siciliane. La coppia si era separata dopo le nozze, e la cantante era cresciuta con la madre e la nonna: "Mi hanno cresciuta due donne. Tre, contando la nurse inglese. Mia mamma Angela Iris fu una delle prime a separarsi nel dopoguerra. Non si risposò più. Nonna Andreina era rimasta vedova di un poliziotto di Caltanissetta. Mi vergognavo di non avere una figura maschile. Mio padre è stato un uomo buono e intelligente, ma inaffidabile. Non aveva alcun senso della famiglia", aveva raccontato nel 2017 al Corriere della Sera Raffaella Carrà, che aveva un fratello di nome Renzo, scomparso a 56 anni per un tumore. La cantante, che è molto legata ai figli del fratello, Matteo e Federica, nel suo programma A raccontare comincia tu, nel 2019 aveva raccontato a Fiorello, ospite della prima puntata, di aver scoperto della malattia di Renzo nel 2001, mentre si stava preparando alla conduzione del Festival di Sanremo: "Erano le prime riunioni di Sanremo quando avevo ricevuto una telefonata, nel corso della quale mi avevano detto che mio fratello aveva un tumore. Mi ero poggiata al muro, ma quel Sanremo l'avevo portato avanti lo stesso". Raffaella Carrà aveva trascorso la sua infanzia a Bellaria-Igea Marina, e a soli 8 anni si era trasferita a Roma, per studiare prima presso l'Accademia Nazionale di Danza, poi al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove si era diplomata nel 1960. Nel 1952 Raffaella Carrà aveva esordito come attrice, recitando nel film Tormento del passato, e tra il 1958 e il 1959 aveva preso parte ai film Valeria ragazza poco seria, Europa di notte, e Caterina Sforza, la leonessa di Romagna. Nel 1960 Raffaella aveva recitato nei film La lunga notte del '43, La furia dei barbari, e Il peccato degli anni verdi. Parallelamente ai suoi impegni cinematografici, negli anni '60 Raffaella Carrà era stata protagonista a teatro degli spettacoli Un giallo romano, Il seduttore, Ciao Rudy, Del vento tra i rami del sassofrasso, Processo di famiglia, e Non sparate al reverendo. Raffaella Carrà, nel 1962, dopo aver condotto la rubrica radiofonica Raffaella col microfono a tracolla, era stata scelta come valletta di Lelio Luttazzi per il programma Il Paroliere questo sconosciuto. Dopo aver sostenuto un provino per il ruolo di Rosetta, figlia di Sophia Loren nel celebre film La ciociara, di Vittorio De Sica, nel quale era stata scartata perché ritenuta troppo matura per la parte, aveva recitato in numerosi film, tra i quali I compagni, di Mario Monicelli, e Il colonnello Von Ryan, al fianco di Frank Sinatra. Raffaella tra il 1964 e il 1965 aveva preso parte all'episodio dal titolo La figlia dell'oca bianca della serie televisiva Vivere insieme, al film Lo stagno del diavolo, e agli sceneggiati televisivi I grandi camaleonti e Scaramouche, con Domenico Modugno. In questo periodo Raffaella Carrà aveva vissuto una storia d'amore di 8 anni con il giocatore della Juventus Gino Stacchini.

Raffaella Carrà, auguri a un'icona pop

Raffaella Carrà nel 1969 si era legata a Gianni Boncompagni, autore di molti suoi brani, scomparso nel 2017. Raffaella e Gianni si erano conosciuti nel 1968 in piazza di Spagna a Roma, ma la madre della cantante non vedeva di buon occhio la loro relazione, in quanto il regista era separato e aveva già tre figlie: "Mia madre voleva che sposassi un medico o un architetto", aveva raccontato Raffaella Carrà al Corriere della Sera. La conduttrice aveva dovuto fare anche da madre alle figlie di Gianni Boncompagni: "Per noi è stata un po' una mamma, quella che ci era mancata. Avevo un forte legame con lei, che dura tuttora. Seguivo le prove dei suoi spettacoli, assistevo ammirata al suo trucco e parrucco, ero con lei quando andava in tournée. Casa nostra era un laboratorio di idee", aveva dichiarato Barbara Boncompagni, figlia del regista, al Corriere della Sera. Una relazione finita 11 anni più tardi, anche a causa dei numerosi impegni a livello internazionale di Raffaella Carrà: "Dal 1973 la mia vita fu un continuo viaggio; il Sudamerica, poi il trasferimento in Spagna. Trasferte di tre-quattro mesi. Un ritorno a Roma di due-tre mesi, poi altre partenze. Un rapporto, in queste condizioni, fatalmente cambia", aveva raccontato al quotidiano la conduttrice, aggiungendo di essere rimasta sempre in buoni rapporti con il regista, con il quale negli anni aveva continuato la collaborazione artistica: "Se hai voluto veramente bene a una persona, l'hai stimata, condividendo con lei gran parte della vita, è impossibile farne a meno", aveva aggiunto. Tra il 1966 e il 1969 Raffaela Carrà aveva recitato nei film per la tv Tutto per bene, tratto dall'omonimo romanzo di Pirandello e La giacca stregata, e negli sceneggiati Processo di Famiglia e Il sorriso della gioconda. Raffaella Carrà in questi anni aveva adottato il suo nome d'arte su consiglio del regista Dante Guaramagna, il quale, appassionato di pittura, aveva associato il suo vero nome, Raffaella, che gli ricordava il pittore Raffaello Sanzio, al cognome del pittore Carlo Carrà. Raffaella Carrà, a seguito del successo ottenuto in televisione, aveva poi deciso di abbandonare temporaneamente la recitazione, e di concentrarsi sulla carriera di conduttrice televisiva, showgirl e cantante, ampliando la sua popolarità anche a livello internazionale.

Raffaella Carrà, auguri a un'icona pop

Raffaela Carrà nel 1969 era stata protagonista del varietà del sabato sera Io, Agata e tu, e nel 1970 aveva affiancato Corrado in Canzonissima, in cui aveva fatto scalpore l'ombelico scoperto esibito nella celebre sigla d'apertura Ma che musica maestro!, brano che aveva scalato le classifiche vendendo oltre 200mila copie. La cantante, presente anche nell'edizione successiva del programma, aveva presentato i brani Chissà se va, Maga Maghella e l'intramontabile Tuca tuca, ballato con Enzo Paolo Turchi, che era passato alla storia anche per la celebre coreografia che lo accompagnava, divenuta un fenomeno popolare, inizialmente censurata perché giudicata troppo audace, poi sdoganata in seguito all'esibizione con Alberto Sordi. Nel 1971 Raffaella Carrà aveva pubblicato il suo primo album, dal titolo Raffaella, contenente la sigla di Canzonissima. Nello stesso anno la cantante aveva inciso l'album Raffaella Carrà, al quale nel 1972 e 1973 erano seguiti gli album Raffaella... Senzarespiro e Scatola a sorpresa. Nel 1971 Raffaella Carrà aveva preso parte alla serie televisiva francese Arsenio Lupin, e nel 1974 aveva presentato il varietà Milleluci, al fianco di Mina. Raffaella Carrà, sull'onda del grande successo del programma, nello stesso anno aveva pubblicato l'album Milleluci, al quale era seguita nuovamente la conduzione di Canzonissima, per la prima volta in solitaria, durante la quale aveva duettato con il pupazzo Topo Gigio nel celebre brano Strapazzami di coccole. Nello stesso anno la cantante aveva pubblicato l'album Felicità tà tà contenente, oltre al brano omonimo, anche la sua hit Rumore. Il successo dell’album era stato certificato con il disco di platino, e con diversi dischi d'oro, e Raffaella Carrà aveva consolidato il suo successo internazionale, in particolare nei paesi dell'America Latina, divenendo una vera e propria icona della musica italiana nel mondo. Uno dei più grandi successi della cantante in questi anni era stato il brano A far l'amore comincia tu, che aveva ottenuto numerosi dischi d'oro e di platino in tutto il mondo. Nel 1976 Raffaella Carrà aveva pubblicato a livello internazionale l'album Forte forte forte, e l'anno seguente l'album Fiesta. Nel 1978 aveva preso parte al programma Ma che sera, nel quale aveva esibito le sue doti di soubrette a tutto tondo, ricoprendo i ruoli di conduttrice, cantante e ballerina. La sigla iniziale del programma, Tanti auguri, che in breve tempo era diventata una hit internazionale, era contenuta nell'album del 1978 Raffaella, al quale nel 1979 era seguita la pubblicazione dell'album Applauso. Nel 1980 Raffaella Carrà aveva recitato nel film Barbara, e nello stesso anno aveva pubblicato l'album Mi spendo tutto, contenente il celebre brano Pedro.

Raffaella Carrà, auguri a un'icona pop

Nel 1981 Raffaella Carrà aveva presentato il programma Millemilioni, cinque speciali girati in cinque capitali diverse, nel quale aveva conosciuto Sergio Japino, 68 anni, che allora era assistente coreografo: "Facevo pure il ballerino ma un po' meno, perché dovevo guardare gli altri e insegnare loro i movimenti. Avevo fatto un romantico passo a due con Raffaella per insegnarlo a un altro ballerino. Accadde lì; ci siamo guardati negli occhi ed è scattata la scintilla", aveva raccontato Sergio Japino a Tv Sorrisi e Canzoni, parlando della nascita del loro amore. "Raffaella e io siamo legati nell’anima; siamo più che fratelli, abbiamo lo stesso sangue. Una normale storia d'amore è molto piccola rispetto a quella che viviamo noi", aveva aggiunto il regista. La coppia si era separata nel 1997, e Raffaella Carrà aveva ufficializzato la fine della loro relazione con una lettera a Novella 2000: "Oggi sarei libera di amare chi voglio in tutta chiarezza, perché da tempo io e Sergio Japino abbiamo deciso di vivere le nostre strade pur rimanendo profondamente legati". Raffaella e Sergio, che oggi vivono un ottimo rapporto d'amicizia e professionale, avevano cercato invano di avere figli, fino a quando il ginecologo della conduttrice, in seguito a una visita, le aveva detto che non avrebbe potuto averne: "Il medico mi ha detto Raffaella, ti devi rassegnare, il tuo fisico non ti permette più di affrontare una gravidanza. È stato come sbattere la faccia contro un muro, come se la vita, all'improvviso, mi avesse costretta a fare un bagno di realtà", aveva raccontato a OK Salute e Benessere Raffaella Carrà. Nel 1982 Raffaella Carrà aveva presentato Fantastico 3, al fianco di Corrado, con Gigi Sabani e Renato Zero, cantandone anche la sigla d'apertura, la celebre Ballo ballo. La cantante aveva poi pubblicato l'album Raffaella Carrà 82, e nel 1983, dopo essere stata super ospite al Festival di Sanremo, aveva condotto fino al 1985 il programma Pronto, Raffaella?, di Gianni Boncompagni, caratterizzato da giochi telefonici con i telespettatori, tra i quali il famoso gioco dei fagioli. La trasmissione, la cui sigla nella prima edizione era il celebre brano della cantante Fatalità, e Que dolor nella seconda, nel 1984 e nel 1985 si era aggiudicata un Telegatto come Trasmissione dell'anno, suscitando anche un interesse internazionale, tanto che il format era stato esportato all'estero. Nel 1984 il successo del programma aveva permesso a Raffaella Carrà di vincere il titolo di Personaggio televisivo femminile a livello europeo, assegnato dall'European TV Magazines Association. Nello stesso anno la cantante aveva pubblicato l’album Cuando Calienta el Sol, al quale nel 1990 era seguita la conduzione del programma omonimo in due puntate. Nel 1985 e 1986 Raffaella Carrà aveva condotto la trasmissione Buonasera Raffaella, le cui sigle erano i brani della cantante Fidati! e Bellissimo, contenute nell'album Fidati! Nella stagione televisiva successiva Raffaella Carrà aveva condotto Domenica in, di cui cantava sia la sigla d'apertura, Curiosità, sia quella di chiusura, Casa dolce casa. Nel 1987 era stata protagonista di uno speciale di Canale 5 dal titolo Benvenuta Raffaella, che anticipava il suo programma Raffaella Carrà Show. Nel 1989 Raffaella Carrà aveva presentato la trasmissione di Canale 5 Il principe azzurro, alla quale negli anni '90 erano seguite le conduzioni di numerosi programmi, tra i quali Raffaella Venerdì, Sabato e Domenica, Fuori onda, il Gran Premio Internazionale dello Spettacolo, che la conduttrice aveva presentato anche nel 2000 e nel 2004, e Fantastico 12. Dal 1995 Raffaella Carrà aveva condotto il popolare show Carràmba! Che sorpresa, con la regia di Sergio Japino, incentrato su sorprese a persone comuni che, grazie a un complice del programma legato al protagonista della storia, venivano fatte ricongiungere con i propri cari, o potevano incontrare il proprio beniamino, come Britney Spears o Robbie Williams, che si erano anche esibiti nel programma. Nel 1998 il programma aveva cambiato titolo in Carràmba! Che fortuna, e Raffaella Carrà lo aveva condotto fino al 2001, tornando poi a presentarlo per un'edizione nel 2008. Nel 1997 Raffaella Carrà era stata protagonista della miniserie Mamma per caso, e nel 2001 aveva presentato il Festival di Sanremo, insieme a Piero Chiambretti, Enrico Papi, Megan Gale e Massimo Ceccherini. Nel 2004 Raffaella Carrà aveva condotto il programma Sogni, e nel 2006 la trasmissione Amore, incentrata sulle adozioni a distanza, tema a lei molto caro.

Raffaella Carrà, auguri a un'icona pop

Nel 2007 Tiziano Ferro aveva pubblicato la sua hit E Raffaella è mia, dedicata alla cantante, che aveva partecipato al videoclip del brano, e Fabio Canino aveva celebrato Raffaella Carrà nel suo libro Raffabook. Nello stesso anno era uscita la raccolta Raffica, che conteneva le sigle interpretate dalla cantante durante tutta la sua carriera, e nel 2011 il dj francese Bob Sinclar aveva reso omaggio alla cantante con il brano Far l'amore, remix della hit di Raffaella Carrà A far l'amore comincia tu. Nello stesso anno Raffaella Carrà aveva condotto e commentato dall'Italia la serata finale dell'Eurovision Song Contest, al quale aveva già partecipato nelle vesti di conduttrice nel 2008 in Spagna. Nel 2012 la cantante aveva preso parte al Concerto per l'Emilia, a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto, e dal 2013 al 2016 era stata coach nel talent show The Voice of Italy. Nel 2013 aveva pubblicato il brano dance Replay, che anticipava l'uscita di Replay - The Album, a 17 anni di distanza dall'ultimo disco di inediti Carramba che rumba! Nello stesso anno Raffaella Carrà aveva interpretato sé stessa nel film Colpi di fortuna, nel 2014 era stata ospite del Festival di Sanremo, esibendosi in un medley di sue canzoni, e nello stesso anno aveva condotto il talent show Forte forte forte. Nel 2018 Raffaella Carrà era stata insignita dell'onorificenza di Dama all'Ordine al merito civile da Alfonso Dastis, ambasciatore spagnolo in Italia, per conto del re di Spagna Felipe VI, dopo aver ricevuto sempre in Spagna la Medaglia al merito civile. A novembre dello stesso anno la cantante aveva pubblicato l'album natalizio Ogni volta che è Natale, contenente il brano inedito Chi l'ha detto. Nel 2019 Raffaella Carrà aveva condotto il programma A raccontare comincia tu, con la regia dell'ex compagno Sergio Japino, che era stato premiato anche con un Tv Talk Award, in cui aveva intervistato numerosi personaggi del mondo della tv, dello spettacolo, dello sport e della cultura, tra i quali Maria De Filippi, Sophia Loren, Riccardo Muti e Luciana Littizzetto. Nell'autunno del 2020 il Guardian aveva eletto Raffaella Carrà Sex symbol europea, definendola "l'icona culturale che ha insegnato all'Europa le gioie del sesso". Nello stesso anno Raffaella Carrà era stata celebrata nel film spagnolo Explota explota, del regista Nacho Álvarez, basato sulle canzoni della cantante, e uscito in Italia lo scorso gennaio con il titolo Ballo ballo, nel quale la stessa Carrà è stata protagonista di un cameo.

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