LA CONFESSIONE
Cesare Cremonini: "Per la schizofrenia ho rischiato la vita"
Il cantante ha raccontato al Corriere della Sera di aver sofferto di schizofrenia: "Sentivo un mostro dentro di me, che a volte ritorna"
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Foto Instagram @cesarecremonini
Lì sono emersi sintomi, paure e incubi che lo facevano sentire a disagio. Il cantante ha raccontato: "La sensazione fisica era di avere dentro di me una figura a me estranea. Quasi ogni giorno, sempre più spesso, sentivo un mostro premere contro il petto, salire alla gola. Mi pareva quasi di vederlo. E lo psichiatra me lo fece vedere. L’immagine si trova anche su Internet. 'È questo?', mi aveva chiesto. Era quello. Aveva braccia corte e appuntite, gambe ruvide e pelose. La diagnosi era: schizofrenia. Percepita dalla vittima come un’allucinazione che viene dall’interno. Un essere deforme che si aggira nel subconscio come se fosse casa sua".
Cesare Cremonini, che viveva con una psicosi caratterizzata da delirio che distorce il contatto del paziente con la realtà circostante, ha raccontato la sua terribile esperienza: "Avevo un’ossessione feroce per la musica. Per anni sono stato sempre chiuso in studio, anche la domenica, e avevo smesso addirittura di tagliarmi la barba e i capelli. Mangiavo tutti i giorni pizza, a pranzo e a cena, aveva smesso di fare attività fisica ed ero arrivato a pesare cento chili. Non facevo più l’amore, se non da ubriaco. C’è una canzone, Nessuno vuole essere Robin, che avevo scritto in quegli anni, nella quale avevo accennato alla mia sofferenza. Ho rischiato la vita. Come mi disse lo psichiatra: una pallottola mi ha sfiorato".
Cesare Cremonini oggi può contare anche sull’amore e sul sostegno della compagna Martina Margaret Maggiore, 23 anni, con la quale forma una coppia dalla scorsa estate. Il cantante, qualche giorno fa aveva raccontato in un post su Facebook come sarebbe stato il suo Natale in questo difficile anno: "Un Natale sobrio non vuole dire infelice. Per me è la sola occasione in mio possesso per usare gli occhi nel modo in cui guardavamo le cose da piccoli".