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23 maggio 2022

Alberto Stasi, l'intervista a Le Iene: "La mia coscienza è leggera"

Alberto Stasi parla in esclusiva a Le Iene a distanza di sette anni dal suo arresto per omicidio. Lo speciale sul delitto di Garlasco andrà in onda martedì 24 maggio su Italia 1

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Alberto Stasi, l'intervista a Le Iene: "La mia coscienza è leggera"

Alberto Stasi parla in esclusiva e per la prima volta, a distanza di sette anni dal suo arresto per omicidio, ai microfoni de Le Iene durante uno speciale che andrà in onda martedì 24 maggio dal titolo Delitto di Garlasco: la verità di Alberto Stasi. Una puntata interamente dedicata a uno dei casi di cronaca nera più discussi nel nostro Paese. Nell’agosto del 2007 una ragazza di 26 anni - Chiara Poggi - viene trovata morta nella villetta della sua famiglia in un piccolo e tranquillissimo paese in provincia di Pavia, Garlasco, dal fidanzato Alberto Stasi che viene da subito iscritto nel registro degli indagati.

L'intervista ad Alberto Stasi a Le Iene

Nel 2015, a otto anni dal delitto e dopo essere stato riconosciuto innocente per due volte, al quinto grado di giudizio viene condannato a sedici anni di carcere per averla assassinata brutalmente. “Perché ho deciso di parlare oggi? Per dare un senso a questa esperienza, perché certe cose non dovrebbero più accadere. Se una persona vive delle esperienze come quella che ho vissuto io questa deve essere resa pubblica, a disposizione di tutti, e visto che ho la possibilità di parlare lo faccio, così che le persone capiscano, possano riflettere e anche decidere, voglio dire, se il sistema che c’è va bene oppure se è opportuno cambiare qualche cosa.”. Dal carcere di Bollate dove sta scontando la sua pena Stasi rompe il silenzio con Alessandro De Giuseppe e Riccardo Festinese, per raccontare come, secondo lui, sarebbero andate le cose, in un documento unico e assolutamente inedito. Una lunga intervista in cui il trentottenne (ndr., ne aveva 24 anni all’epoca del delitto) si lascia andare parlando di Chiara, dei suoi genitori, dei magistrati, delle perizie, degli arresti che ha subito e dei processi, anche mediatici, che ci sono stati, approfondendo quelle che lui ritiene siano state storture, forzature ed errori che hanno portato alla sua condanna.

Alberto Stasi oggi, la condanna e la vita in carcere

Ancora oggi, infatti, e, come sempre, Alberto Stasi si dichiara innocente. Nello speciale ripercorre, fornendo dettagli, quella che sembra una vicenda tutt’altro che chiara e lineare, un processo senza un movente e senza una prova, basato unicamente sull’interpretazione di una serie di indizi che sarebbero parsi tanto contraddittori da portare, nel tempo, prima a due assoluzioni e poi a una condanna definitiva. “Sembrava di remare contro un fiume in piena andando controcorrente, fin dall’inizio: una volta lo scambio dei pedali, un’altra volta il test solo presuntivo, e l’alibi che mi viene cancellato, l’orario della morte che viene spostato. Non c’era desiderio di cercare la verità perché una volta può accadere, la seconda volta può passare, ma non possono esserci una terza, una quarta, una quinta, per sette anni. Che verità c’è in tutto questo?”. “Io sono stato assolto in primo grado, sono stato assolto in appello, sull’unica condanna il Procuratore generale presso la Corte di Cassazione ha chiaramente detto Non si può condannare Alberto Stasi, quindi, in Italia hanno un sistema che a oggi funziona così: la pubblica accusa dice No, questa persona va assolta ma, nonostante questo, la persona viene condannata.” Tra le prime domande dell’inviato c’è quella del se sia stato lui a uccidere l’allora fidanzata. “Quando mi chiedono se ho ucciso io Chiara penso che non sanno di cosa stanno parlando”, risponde Stasi, poi il discorso assume toni differenti: “Nell’immaginario comune un innocente in carcere è un qualcuno che soffre all’ennesima potenza. Per me non lo è, semplicemente perché la mia coscienza è leggera. Alla sera quando mi corico io non ho nulla da rimproverarmi. Certo, ti senti privato di una parte di vita perché togliere la libertà a una persona innocente è violenza, però non hai nulla da rimproverarti, l’hai subita e basta, non è colpa tua.” TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SU MEDIASET INFINITY MAGAZINE

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