Il Diavolo veste Prada, 3 scene da sapere a memoria

"Non hai la minima idea dello stile del senso della moda. No, non era una domanda". Con questo commento Miranda accoglie Andrea nel suo ufficio ne Il Diavolo veste Prada. Fortunatamente, non è necessario essere dei fashion blogger o saper abbinare con coscienza i colori, per ammettere di conoscere a memoria tre quarti delle scene, ormai diventate iconiche, del film. La pellicola andrà in onda lunedì 18 maggio su Canale 5 e in contemporanea streaming su Mediaset Play. Era il 2006 quando Il Diavolo veste Prada riuscì a raccontare cosa si nasconde dietro l'apparente scintillio della moda e delle riviste del settore. Un osservare dietro le quinte che affascina da sempre il cinema, e che in questo caso si trasformò in uno dei migliori esempi di commedia sofisticata dei primi anni Duemila. Merito di una scrittura comica pulita e accattivante e di due interpreti di prim’ordine come Meryl Streep e Anne Hathaway (nel ruolo che le aprì la strada verso il successo abbandonando l'ormai ingombrante passato da Pretty Princess). Del film ispirato all’omonimo romanzo di Lauren Weisberger (ex assistente di Anna Wintour, direttrice di Vogue), alcune sequenze fanno ormai parte della memoria collettiva. Di seguito qualche curiosità sulle nostre scene preferite.

"È effettivamente ceruleo" ... ma in realtà doveva essere una gonna scozzese Tra le scene più celebri de Il Diavolo Veste Prada è impossibile non citare il maglione ceruleo. Scena simbolo per tutti coloro che non sanno cosa è un pantone o cosa vuol dire armocromia, l’inconsapevole Andrea (Anne Hathaway) risponde con troppa superficialità a Miranda Priestly, redattore capo di Runway che la ammonisce con un monologo che ha fatto storia: "Oh, ma certo, ho capito: tu pensi che questo non abbia nulla a che vedere con te. Tu apri il tuo armadio e scegli, non lo so, quel maglioncino azzurro infeltrito per esempio, perché vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul serio per curarti di cosa ti metti addosso, ma quello che non sai è che quel maglioncino non è semplicemente azzurro, non è turchese, non è lapis, è effettivamente ceruleo". Aline Brosh McKenna, sceneggiatrice del film, ha rivelato che in principio il maglione ceruleo non faceva parte della sceneggiatura, ma al suo posto doveva esserci una gonna scozzese. "La versione breve è che entrambi i capi sono rimasti nella sceneggiatura per molto tempo, e ho reso quel discorso sempre più lungo”, ha spiegato in un’intervista.

L’arrivo in ufficio di Miranda Priestly Andy è nella sede di Runway per sostenere il suo colloquio di lavoro. L’atmosfera sembra tranquilla, ma un semplice messaggio distrugge la quiete. “Lei sta arrivando”. I dipendenti corrono da ogni lato, qualcuno cambia le scarpe e altri sistemano il disordine sulle scrivanie. Con uno scattante montaggio assistiamo all’arrivo in ufficio di Miranda intervallato dalla paura trepidante di tutti i suoi dipendenti. Quando l’ascensore arriva a destinazione, le porte si aprono e "il diavolo" fa un’entrata epica nel suo inferno fatto di splendore, borse firmate e tacchi a spillo.

La pagella di Meryl Streep "Un cenno buono. Due cenni molto buono. Se non le piace piega lievemente la testa. Infine c’è l’arricciamento delle labbra: catastrofe" Parola di Nigel, collaboratore storico di Miranda (interpretato da un talentuoso Stanley Tucci), che spiega a Andy le espressioni facciali della direttrice di Runway durante la prima visione di una collezione. Un momento dotato di grande comicità che dimostra in pochi secondi l’espressività di cui è capace Meryl Streep. Vi siete sentiti così almeno una volta nella vita quando siete andati a fare shopping con i vostri amici dalla critica facile. Rispondete semplicemente: "Gabbana con una o due B?".