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FILM
11 giugno 2022

E.T. L'extraterrestre su Italia 1: Carlo Rambaldi e altre curiosità

Chi era Carlo Rambaldi, l’italiano che ha creato l'extra-terrestre più famoso della storia del cinema? E.T. andrà in onda sabato 11 giugno in prima serata su Italia 1

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E.T.-L’extraterrestre, pellicola del 1982 quintessenza del cinema di Steven Spielberg, andrà in onda sabato 11 giugno in prima serata su Italia 1 e in contemporanea streaming su Mediaset Infinity. Spesso dietro un grande film si nasconde una grande genesi di lavorazione. Con E.T., Spielberg riuscì a rifondare il cinema di fantascienza. Merito della sceneggiatura di Melissa Mathison (all'inizio E.T. doveva essere un horror), ma anche di quel piccolo alieno rugoso, pelato, dalla testa grande, le gambe corte e i grandi occhi blu che ha avuto un ruolo fondamentale. Un piccolo extra-terrestre che doveva riuscire nell’impresa di stravolgere l’immaginario sugli alieni (sempre minacciosi e paurosi) e far posto alla comprensione dell'altro diverso da noi, alla speranza verso i sogni e, soprattutto, verso la forza salvifica dei bambini. Per la creazione dell’alieno, Spielberg diede alcune linee guida agli artisti concettuali: E.T. avrebbe dovuto essere alto poco più di un metro, con un collo telescopico e piccoli piedi grassocci. Dopo numerose proposte, nel 1981 Spielberg non era ancora riuscito a trovare il suo alieno protagonista e per questo chiamò Carlo Rambaldi, che aveva già collaborato con il regista in Incontri ravvicinati del terzo tipo.

E.T. L'extraterrestre su Italia 1: Carlo Rambaldi e altre curiosità

Chi è Carlo Rambaldi

Carlo Rambaldi nasce il 15 settembre 1925 a Vigarano Mainarda, in provincia di Ferrara. Dopo essersi laureato all'Accademia di belle arti di Bologna, inizia a frequentare gli ambienti cinematografici in Italia fin da giovane lavorando con registi come Mario Monicelli, Marco Ferreri, Pier Paolo Pasolini e Dario Argento. Rambaldi mostrerà tutte le potenzialità della meccatronica (ovvero, effetti speciali ottenuti con l'unione di meccanica, elettronica e informatica) grazie al suo coinvolgimento in grandi produzioni hollywoodiane. Vinse tre volte l'Oscar per i migliori effetti speciali grazie a King Kong di John Guillermin, Alien di Ridley Scott ed E.T.-L’extraterrestre.

La creazione di E.T.

Sei mesi prima dell’inizio delle riprese, Rambaldi costruì un modello a grandezza naturale dell'alieno in creta. Dopo dei test con le luci di scena, Spielberg e il direttore della fotografia Allen Daviau decisero che il colore marrone era ideale per l’aspetto verosimile dell’alieno. Nei mesi successivi vennero realizzati diversi modelli per E.T. Un E.T. meccanico a grandezza naturale, alto 1,2 metri, veniva controllato da circa dodici uomini, mentre un modello elettronico era usato soprattutto nei primi piani per ricercare le migliori espressioni facciali. Inoltre, Rambaldi e il suo team realizzarono anche una tuta a grandezza naturale, usata dagli attori, diverse teste e dei guanti per le mani, che venivano mosse da un mimo. I modelli erano costituiti da uno scheletro di alluminio e ferro, ricoperto da diversi strati di fibra di vetro e gomma. Rambaldi riuscì a dare un corpo e soprattutto una personalità e un’espressività (qualcuno direbbe un'anima) a una creatura che era lontana anni luce dall’essere considerata un pupazzo meccanico. Era un alieno dal cuore pulsante e splendente che, grazie al lavoro di Rambaldi, avrà sempre un posto d’onore nella storia e nell’immaginario cinematografico.

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