la replica
Inchiesta mascherine, Arcuri: "Operato sempre con trasparenza"
Il comunicato a Dritto e Rovescio
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A seguire il testo completo: «Le ultime risultanze investigative che hanno determinato il sequestro dei beni degli indagati nella cosiddetta “inchiesta delle mascherine” mostrano in maniera evidente che la struttura commissariale e il Commissario Arcuri (estranei alle indagini) sono stati oggetto di illecite strumentalizzazioni da parte degli indagati affinché questi ultimi ottenessero compensi non dovuti dalle aziende produttrici. Il Gip ha riconosciuto in maniera inoppugnabile che non ci sono state elargizioni “nei confronti dei pubblici ufficiali né che siano stati compiuti atti affinché un terzo potesse ricevere delle utilità”. Il Gip, ricorda anche che il legislatore ha previsto che, al fine di fronteggiare la grave emergenza, “l’organo commissariale, per quanto concerne i contratti di fornitura di Dpi, sia svincolato dall’applicazione dell’ordinaria disciplina in materia di appalti pubblici consentendogli di stipulare contratti di approvvigionamento anche in via diretta senza ricorso a procedure ad evidenza pubblica”. La struttura commissariale ha sempre operato con la massima trasparenza, ha fornito e continuerà a fornire agli organi competenti tutte le documentazioni possibili, ha collaborato per il veloce svolgimento delle indagini ed è emerso chiaramente che tutto è stato effettuato con la massima buona fede. La struttura commissariale e il Commissario, infine, nella veste di parti offese hanno già richiesto ai loro legali di valutare la costituzione di parte civile in giudizio per ottenere il risarcimento del danno».