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22 luglio 2021

Milan 1989, la leggenda degli immortali

Dopo la conquista del primo scudetto dell’era Berlusconi nel 1988, la squadra di Sacchi è regina d’Europa

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Sono passati più di trent’anni, eppure il Milan di Arrigo Sacchi rimane ancora oggi una squadra leggendaria per lo spettacolo offerto e lo stile di gioco innovativo e visionario. L’avventura rossonera del Profeta di Fusignano inizia nel 1987, quando il presidente Silvio Berlusconi gli assegna la guida della squadra dopo essersi fatto notare sulla panchina del Parma: il colpo di fulmine del presidente scatta il 3 settembre 1986 dopo una vittoria degli emiliani a San Siro in Coppa Italia. A un gruppo già composto da talenti come Franco Baresi, Paolo Maldini, Roberto Donadoni e Daniele Massaro, vengono aggregati Carlo Ancelotti, Marco Van Basten e Ruud Gullit, per formare una squadra che lascerà il segno nel tempo. Nonostante un infortunio che terrà il cigno di Utrecht lontano dal campo per quasi tutta la stagione, i rossoneri vengono trascinati da Gullit - premiato con il Pallone d’oro - per avere la meglio sul Napoli di Maradona e conquistare l’undicesimo scudetto della sua storia. L’ulteriore consacrazione arriva nella stagione successiva: il trio di olandesi, freschi vincitori degli Europei 1988, si completa con l’arrivo di Frank Rijkaard. Superati gli infortuni del primo anno in rossonero, Van Basten risulta più incisivo e firma 19 reti in campionato, anche se non basteranno per evitare di cedere lo scudetto all’Inter dei record di Giovanni Trapattoni. I 10 gol in Coppa dei Campioni lanciano il numero 9 rossonero sul trono dei marcatori del torneo, trampolino verso il Pallone d’oro 1989, davanti agli amici Gullit e Rijkaard. In Europa il Milan si toglie la soddisfazione più grande: alzare quella coppa, che mancava da 20 anni esatti, nella finale del 24 maggio 1989 a Barcellona contro la Steaua Bucarest. Il cammino dei rossoneri inizia con i bulgari del Vitosha Sofia, spazzati via 2-0 all’andata e 5-2 al ritorno. Agli ottavi il doppio confronto con la Stella Rossa entra nei libri delle partite più memorabili della storia rossonera. 1-1 all’andata, sospesa per nebbia al ritorno sull’1-0 senza Gullit (infortunato) e con Virdis espulso. Si rigioca il giorno dopo davanti ai soliti 100mila spettatori del Marakana di Belgrado, succede di tutto: gol fantasma annullato ai rossoneri, Donadoni a terra con le convulsioni per una gomitata, 1-1 e calci di rigore. Giovanni Galli fa l’eroe, ne para due e manda il Milan ai quarti. Serve un rigore del solito Van Basten anche per spezzare l’equilibrio con il Werder Brema, mentre in semifinale la macchina perfetta di Sacchi si mette in mostra nel 5-0 rifilato al Real Madrid nella partita di ritorno. Un trionfo assoluto che, dopo l’1-1 dell’andata, permette di liberare l’esodo dei tifosi verso Barcellona per la finale. La partita giocata al Camp Nou è un monologo, un assolo, una vera festa rossonera nel segno di Gullit e Van Basten che, con una doppietta a testa, portano la squadra sul tetto d’Europa, chiudendo una stagione esaltante che regalerà al Milan anche la vittoria della prima edizione della Supercoppa Italiana, disputata contro la Sampdoria di Vialli e Mancini. Mediaset torna ad essere la casa della Champions League fino al 2024. Per la prima volta, si potranno vedere online su Mediaset Infinity 104 partite di UEFA Champions League a stagione. Gli incontri saranno disponibili su tutti i device: smart tv, tablet, Pc e cellulari. Altre 17 partite gratuite saranno visibili su Canale 5 (anche in streaming) per un totale di 121 partite a stagione, finale compresa. Il sogno delle quattro italiane Inter, Milan, Juventus e Atalanta è la finale di San Pietroburgo del 28 maggio 2022. E il prezzo dell’abbonamento non cambia: pur con l’aggiunta della UEFA Champions League il cliente di Mediaset Infinity continuerà a pagare solo 7,99 euro al mese.

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