Champions League, Scudetto e Coppa Italia: Inter sei perfetta

Un mago tira l’altro: 45 anni dopo Helenio Herrera, José Mourinho conquista il cuore dei tifosi dell’Inter mettendo a segno un Triplete da maestro. Champions League, Scudetto e Coppa Italia, impresa mai riuscita prima a una squadra italiana. Chiamato a prendere il posto di Roberto Mancini, con la valigia gonfia di trofei tra Champions 2004 alzata con il Porto e trionfi vari con il Chelsea, lo Special One fa le prove generali in Europa nella stagione 2008/09 chiusa agli ottavi contro il Manchester United. Da quel momento non lo ferma più nessuno. A fare scalpore, nell’estate 2009, è lo scambio messo in piedi con il Barcellona: via Ibrahimovic per Eto’o più 45 milioni di euro. Sarà l’affare del decennio. Al blocco brasiliano-argentino composto da Julio Cesar, Maicon, Samuel, Cambiasso e Zanetti, si aggiungono Lucio (arrivato dal Bayern Monaco) e Diego Milito (acquistato dal Genoa insieme a Thiago Motta). L’ultimo sforzo del presidente Moratti arriva a mercato quasi chiuso: il 10 dei sogni si chiama Wesley Sneijder e arriva dal Real Madrid. Mentre in campionato i nerazzurri devono vedersela con Milan e soprattutto Roma, in Champions i sogni di gloria rischiano di sfumare troppo presto, addirittura ai gironi. Inseriti nel gruppo F con Barcellona, Dinamo Kiev e Rubin Kazan, nelle prime tre giornate arrivano altrettanti pareggi e al ritorno serve una decisiva rimonta nella trasferta ucraina per staccare il pass da seconda classificata per gli ottavi di finale, dove Mourinho è atteso dalla sua ex squadra: il Chelsea viene spazzato via, 2-1 a San Siro e 1-0 a Stamford Bridge con una fiammata di Samuel Eto’o.

Ai quarti Milito e poi Sneijder sbrigano la pratica CSKA Mosca con un doppio 1-0 che permette all’Inter di tornare in semifinale di Champions League dopo sette anni. Ancora una volta il confronto è con il Barcellona di Leo Messi, che dopo essere stato sconfitto per 3-1 a San Siro pregusta una storica, e troppo chiacchierata, remuntada al ritorno. Rimasta in dieci per più di un’ora a causa dell’espulsione di Thiago Motta, l’Inter alza un vero e proprio muro, Eto’o fa quasi il terzino, Julio Cesar ipnotizza Messi e ai blaugrana non basta l’1-0 di Piqué. Mourinho centra la finale con “l’unica sconfitta da festeggiare” della sua carriera. L’escalation verso la gloria è inarrestabile: 5 maggio Coppa Italia vinta all’Olimpico contro la Roma (gol di Milito), 16 maggio secondo tricolore per lo Special One, 22 maggio finale di Champions League a Madrid contro il Bayern Monaco. Non c’è storia, non c’è mai partita: è sempre il Principe argentino a prendersi la copertina della notte più bella con una doppietta. Le lacrime della gioia nerazzurra si fondono con quelle amare di Mourinho, che abbandona la squadra dopo la finale. José sale sulla macchina del futuro, quella del Real Madrid, e non sull’aereo che riporta la squadra a Milano. All’alba di San Siro, davanti a 50 mila tifosi in festa, manca solo lui a celebrare il ritorno sulla vetta d’Europa dopo quasi mezzo secolo. Mediaset torna ad essere la casa della Champions League fino al 2024. Per la prima volta, si potranno vedere online su Mediaset Infinity 104 partite di UEFA Champions League a stagione. Gli incontri saranno disponibili su tutti i device: smart tv, tablet, Pc e cellulari. Altre 17 partite gratuite saranno visibili su Canale 5 (anche in streaming) per un totale di 121 partite a stagione, finale compresa. Il sogno delle quattro italiane Inter, Milan, Juventus e Atalanta è la finale di San Pietroburgo del 28 maggio 2022. E il prezzo dell’abbonamento non cambia: pur con l’aggiunta della UEFA Champions League il cliente di Mediaset Infinity continuerà a pagare solo 7,99 euro al mese.